Rieti, Matteo Dionisi e il "talismano" Scopigno: con l'Avellino a caccia della terza promozione: «Sarebbe bellissimo»

Matteo Dionisi (Foto iripiniaweb.it)
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RIETI - Lo “Scopigno”? Il talismano di Matteo Dionisi. Al netto di riti arcaici – se vogliamo anche comprensibili – il difensore reatino torna sul “luogo del delitto” un anno dopo aver festeggiato la promozione in serie C col Rieti, forte di un altro trionfo, quello dell’8 maggio del 2005 quando, al suo esordio con la maglia amarantoceleste, voluto fortemente dal tecnico di allora Sergio Pirozzi, ottenne il suo primo riconoscimento sportivo: la vittoria del campionato di serie D e il salto in C2, traguardo storico per il Rieti che mancava dal palcoscenico professionistico da più di mezzo secolo, dalla quella serie B datata addirittura 1948.


NON C’E’ DUE SENZA TRE
Stavolta “Ringhio” quella stessa serie C proverà a guadagnarsela con la maglia dell’Avellino, dove è arrivato a fine dicembre dopo un inizio di stagione col nerazzurro del Latina addosso: entrato in punta di piedi, in poco tempo è diventato un leader, un punto di riferimento per i lupi biancoverdi, che per certi versi sembrano incarnare proprio lo spirito battagliero di Dionisi. E anche grazie al suo contributo, l’Avellino ha macinato gioco, ha conquistato vittorie e punti, fino all’aggancio in vetta a quel Lanusei che domenica si ritroverà di fronte proprio il quello “Scopigno” che Matteo conosce alla perfezione.

RIETI TIFERA’ AVELLINO E DIONISI
Sugli spalti, inutile negarlo, sarà una vera e propria “torcida bianco verde” alimentata da almeno tremila tifosi, gli stessi che ieri in poco meno di due ore hanno preso d'assalto le rivendite autorizzate facendo registrare il soldout. Ma tra la marea di bandiere battenti lupo irpino, non mancherà di certo una “macchia” di amaranto e celeste, rappresentata dai tanti tifosi (tra cui amici e parenti) reatini che avranno un motivo in più per tifare Avellino e supportare Dionisi a conquistare il suo quinto campionato, ma soprattutto il suo terzo trionfo in quello stadio da dove tutto ebbe inizio.

ALTA CONCENTRAZIONE

«Sarebbe bello – confida il terzino originario di Cantalice – perché darebbe un senso ad una rimonta incredibile. Sarà dura, il Lanusei ha dominato il campionato fino all’ultima giornata: noi ce la metteremo tutta perché Avellino merita ben altri palcoscenici, ma sarà bene non dare nulla per scontato. Emozionato? Beh, farà un certo effetto giocare in uno stadio che sento mio e che lo scorso anno mi ha visto tra i protagonisti col Rieti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero