Rieti, coronavirus: le scuole reatine partecipano al Dantedì, lettura online della Divina Commedia. «Emozionante e sempre attuale»

Rieti, coronavirus: le scuole reatine partecipano al Dantedì, lettura online della Divina Commedia. «Emozionante e sempre attuale»
RIETI - Il 25 marzo del 1300 il sommo poeta, Dante Alighieri, cominciava il suo viaggio ultraterreno della Divina Commedia e oggi, a distanza di 720 anni, si celebra per la prima...

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RIETI - Il 25 marzo del 1300 il sommo poeta, Dante Alighieri, cominciava il suo viaggio ultraterreno della Divina Commedia e oggi, a distanza di 720 anni, si celebra per la prima volta in tutta Italia il “Dantedì”. Nonostante l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, molte scuole del Paese, comprese quelle reatine, hanno aderito a quest’iniziativa del Governo. Gli alunni e i docenti delle scuole di Rieti e provincia hanno dedicato una parte della mattinata a letture di passi dell’Inferno dantesco, focalizzando l’attenzione sui canti più celebri, come il quinto, incentrato sulla storia d’amore fra Paolo e Francesca, e il ventiseiesimo, noto a tutti come il canto di Ulisse.


Le scuole però non si sono fermate qui. È il caso del Liceo Classico Varrone di Rieti che, dall’inizio della giornata, sta pubblicando sulla sua pagina Facebook numerosi filmati in cui i propri studenti recitano alcuni versi tratti dall’Inferno. Un modo in più per avvicinare le persone alla letteratura, che, mai come in questi giorni drammatici, può fornire una consolazione e soprattutto molteplici spunti di riflessione.

«Sono stato molto felice di poter contribuire con la mia voce alla lettura di alcuni versi dell’Inferno dantesco – confessa Francesco, uno dei tanti alunni reatini che hanno preso parte a questa ricorrenza attraverso la didattica a distanza – Oggi, grazie alla tecnologia e all’impegno delle scuole nel proseguire anche da remoto le lezioni, molti istituti di tutta la Penisola sono riusciti a celebrare la straordinarietà di Dante, un poeta unico e inimitabile, che, a distanza di secoli, non perde mai la propria attualità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero