Coronavirus, secondo contagio nel centro di distribuzione Amazon

Coronavirus, secondo contagio nel centro di distribuzione Amazon
RIETI - Coronavirus, secondo contagio nel centro di distribuzione Amazon di Passo Corese. Dopo la postività di una 35enne di Nerola, nel tardo pomeriggio di oggi è...

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RIETI - Coronavirus, secondo contagio nel centro di distribuzione Amazon di Passo Corese. Dopo la postività di una 35enne di Nerola, nel tardo pomeriggio di oggi è stato ufficializzato un nuovo caso, non connesso al primo.


La conferma. "Un dipendente che ha lavorato da noi fino al 27 marzo - scrivono da Amazon - è risultato positivo al Covid-19. Auguriamo al nostro collega una pronta e completa guarigione. Dopo esserci confrontati con i funzionari della sanità pubblica, riteniamo che i rischi per i nostri dipendenti siano bassi, ma continuiamo a monitorare la situazione.
Pur non potendo commentare le condizioni di salute della persona interessata, possiamo confermare che il suo ultimo giorno di lavoro nel nostro centro di distribuzione è stato il 27 marzo. Stando a quanto affermato dall’Organizzanione mondiale della sanità Il periodo di incubazione del Coronavirus va da 1 a 14 giorni.

Per periodo di incubazione si intende il tempo trascorso dal momento in cui è stato contratto il virus e quello in cui cominciano a manifestarsi i primi sintomi. Sin dal primo momento, abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità locali per rispondere in modo proattivo alla situazione di emergenza, continuando a garantire il nostro servizio ai clienti e preservando allo stesso tempo la salute e la sicurezza di tutti i nostri dipendenti. In quest’ottica abbiamo introdotto una serie di misure preventive in tutti i nostri centri logistici per salvaguardare i nostri dipendenti ed i dipendenti dei fornitori di servizi: abbiamo aumentato le operazioni di pulizia dei siti, rivisto oltre 100 processi al fine di portare la distanza interpersonale minima a due metri e richiesto ai corrieri di restare a distanza quando effettuano le consegne ed eliminato la firma di avvenuta ricezione del pacco.


Stiamo inoltre effettuando controlli sulla temperatura prima che le persone entrino nei nostri siti e stiamo mettendo a disposizione del personale mascherine chirurgiche nelle sedi in cui è richiesto dai provvedimenti vigenti. Negli altri siti - concludono - le mascherine sono messe a disposizione per chi volesse una protezione supplementare, in base alla possibilità di approvvigionamento". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero