Coronavirus, i Nas indagano sui decessi nelle case di riposo

Coronavirus, i Nas indagano sui decessi nelle case di riposo
RIETI - I contagi e i decessi, avvenuti nell’ultimo mese, nelle 77 tra Rsa e case di riposo del Reatino, potrebbero diventare l’oggetto di un’inchiesta della...

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RIETI - I contagi e i decessi, avvenuti nell’ultimo mese, nelle 77 tra Rsa e case di riposo del Reatino, potrebbero diventare l’oggetto di un’inchiesta della Procura di Rieti. I magistrati reatini, a quanto si apprende da fonti qualificate, avrebbero già ricevuto, oltre a un esposto della Asl, anche una prima relazione da parte del Nas, lo speciale Nucleo dell’Arma dei Carabinieri che indaga sulla sanità.


L'inchiesta. Un’informativa molto simile a quelle che in queste ore, e in diverse regioni, stanno dando l’input alle procure, in particolare in Lombardia, ad aprire fascicoli con l’ipotesi di reato di epidemia colposa e omicidio colposo. E’ il caso dell’inchiesta sui 143 decessi sospetti avvenuti al Pio Albergo Trivulzio di Milano, che si sta allargando, a macchia d’olio, coinvolgendo anche altre strutture lombarde.

Case di riposo con il trucco, indagati quarantatrè medici

Il Nas, ha fatto sapere ieri il suo comando nazionale, ha intensificato i controlli in tutta Italia. Ispezioni che hanno già evidenziano gravi violazioni legate all’inadeguatezza delle strutture in cui sono ospitati i malati, carenze gestionali e autorizzative, come la mancanza di figure professionali adeguate alle necessità dei degenti, un numero superiore di anziani rispetto al limite previsto e l’uso di spazi e stanze inferiori a quelli minimi previsti.

I controlli. Dall’inizio dell’emergenza coronavirus nel mirino degli specialisti del Nas, ma anche della Guardia di finanza, sono finite, poi, anche le criticità relative alla gestione delle procedure e degli spazi riservati ai pazienti contagiati, quindi in quarantena, oltre alla formazione degli operatori, alle dotazioni di dispositivi di protezione (mascherine, scudi, guanti e tute) destinati ai degenti e agli operatori e all’esecuzione o meno dei tamponi. Nel nostro caso, nei giorni scorsi, rispondendo alle domande de Il Messaggero, il direttore generale della Asl, Marinella D’Innocenzo, aveva accennato, proprio a proposito delle case di riposo, di «imperfezioni» diffuse, sostanzialmente tollerate ma inevitabilmente attenzionate in questo momento. Criticità, aveva detto la numero uno dell’Azienda sanitaria, che saranno «oggetto di approfondimento nelle opportune sedi di competenza».


I numeri. Una sintesi di quello che la stessa Asl, in uno specifico esposto, ha riferito alla Procura all’indomani dell’esplosione dei contagi (oltre 200) e dei decessi (26) all’Istituto Santa Lucia di Rieti, all’Alcim di Contigliano e al gerontocomio di Greccio. Da fonti giudiziarie si apprende che al momento i pm, guidati dal procuratore Lina Cusano, stanno valutando tutto questo alla ricerca di potenziali ipotesi di reato. Uno screening che potrebbe essere la naturale conseguenza dell’apertura di un fascicolo basato su quanto hanno accertato gli ispettori della Asl e gli investigatori del Nas. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero