Coronavirus, nel centro Amazon di Passo Corese ad oggi i positivi sono 25 su 5mila dipendenti

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RIETI - Dal 7 ottobre, quando i positivi nel centro di distribuzione Amazon di Passo Corese erano sette, la curva dei contagi ha continuato a crescere, seguendo il trend...

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RIETI - Dal 7 ottobre, quando i positivi nel centro di distribuzione Amazon di Passo Corese erano sette, la curva dei contagi ha continuato a crescere, seguendo il trend della provincia e della Regione.

Ad oggi sono 25 i dipendenti affetti da coronavirus e molti lavoratori si trovano in isolamento in attesa di ricevere gli esiti dei tamponi. Nessuno è connesso con gli altri e tutti (già inseriti nei bollettini delle Asl di riferimento) deriverebbero da cluster esterni al centro. Un numero che messo in relazione con l'elevatissima concentrazione di lavoratori nel sito, circa 5mila tra fissi e stagionali distribuiti su tre turni, appare degno di nota ma sotto controllo.

"Mercoledì 4 novembre - comunicano i rappresentanti sindacali di Uiltrasporti all'interno del centro Amazon- abbiamo ricevuto un aggiornamento sulla situazione lavoratori positivi al Covid-19. Dal post lockdown risultano 32 lavoratori positivi al tampone molecolare di cui 7 negativizzati e rientrati a lavoro. Altri lavoratori sono assenti per isolamenti fiduciari vari e in attesa di esito tampone" . Nel corso della riunione dono stati affrontati anche altri argomenti connessi alla pandemia, come l'installazione di un sistema di sorveglianza, alla quale i sindacati, temendo violazioni,  si erano opposti.

"L' azienda- spiegano infatti da Uiltrasporti- ci ha comunicato che l'ispettorato nazionale del lavoro ha accordato l'installazione del software Proxemics sulle preesistenti telecamere di videosorveglianza. Da parte nostra finché la legge ce lo ha permesso abbiamo fatto ostruzionismo non siglando l'accordo sapendo che la palla sarebbe passata all' ispettorato del lavoro. Eravamo sicuri che, data l'attuale situazione pandemica, l'installazione venisse prima o poi accordata. Ora ci auguriamo che l'azienda sarà di parola e che non faccia un uso diverso del software previsto per monitorare e individuare eventuali aree a rischio assembramento. Saremo vigili e pronti a ricevere segnalazioni da parte dei lavoratori".

 

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Il Messaggero