RIETI - Poco meno di una settimana per preparare una lista di 8 donne e 8 uomini di grande compostezza, stile e competenze che puntano a raggiungere grandi obiettivi in tema...
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Il comitato elettorale. Non una sede in via XXIV maggio, quindi, come molti altri, ma in uno degli accessi principali alla città, all’inizio di via Giacomo Matteotti. E con Mazzeo torna anche il sogno della «città del quarto d’ora», una città in cui nel giro di 15 minuti è possibile trovare risposta alle maggiori esigenze di ognuno: nutrirsi, trovare assistenza medica, studiare, lavorare e impegnare il proprio tempo libero. Una città, dunque, che punta al potenziamento dei servizi sarà la Fara Sabina del futuro se Mazzeo tornerà ad amministrarla (e questo almeno sulla carta del programma elettorale), lontana ma solo concettualmente dalla caotica città.
Il programma. Ecco dunque che tra i primi punti all’ordine del giorno del post elezioni pronto sul tavolo di Mazzeo c’è già il tema scuola. «Con le competenze presenti nel mio gruppo (sulle quali il candidato preferisce ancora mantenere il riserbo, ma che si vociferano appartengano ai diversi ambiti di punta del programma elettorale, ndr) – prosegue l’ex sindaco – stiamo già riflettendo per essere già da subito capaci di affrontare tutte le problematiche che si presenteranno. La nostra è una lista concreta. Lavoreremo subito per recuperare le arretratezze che, senza nessuna colpa di alcuno, ci sono nel nostro Comune. Poi ci metteremo all’opera per tornare competitivi e lo faremo con progetti a lunga scadenza, anche ventennali, che vanno però nella stessa direzione di quelli di sviluppo previsti dall’Europa e per i quali ci sono dei finanziamenti a fondo perduto da intercettare. Per far questo tutte le nostre idee sono già state analizzate e discusse con gli enti superiori dalla Sanità all’Università. E’ importante attivarsi anche subito rispetto al mondo del lavoro – conclude Mazzeo - La nostra idea è quella di un ufficio del lavoro efficiente che vada ben oltre l’attuale 2 per cento dell’intercettazione della domanda. In questo ambito, inoltre, è necessario pensare ad una possibile cooperativa del lavoro sociale perché abbiamo capito che anche nel sistema futuro le cooperative fanno una gran parte e da qui potremmo attingere per la gestione dei servizi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero