Commercialista rapinata in casa da due banditi armati di coltello

Commercialista rapinata in casa da due banditi armati di coltello
RIETI - Ufficialmente non se ne è avuta alcuna comunicazione, ma il passaparola tra gli abitanti e la paura di nuovi colpi che potrebbero ancora essere messi a segno...

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RIETI - Ufficialmente non se ne è avuta alcuna comunicazione, ma il passaparola tra gli abitanti e la paura di nuovi colpi che potrebbero ancora essere messi a segno agita ora il sonno della frazione di Vazia. La voce si è infatti rapidamente sparsa già poche ore dopo il colpo che sarebbe stato consumato in un’abitazione di Lisciano nella notte tra lunedì e martedì scorsi, quando due malviventi armati di coltello si sarebbero introdotti all’interno dell’abitazione di una professionista, minacciandola con un coltello e portando via i preziosi che la donna aveva con sé in casa. 

Il colpo. Tutto sarebbe accaduto intorno alle due del mattino, quando i banditi sarebbero entrati all’interno dell’abitazione di Lisciano, accedendo dalla mansarda della casa. La vittima, una professionista che vive da sola, non si sarebbe però accorta di nulla perché i due malviventi sarebbero riusciti a sorprenderla e ad immobilizzarla, minacciandola con un coltello per farsi consegnare tutti i preziosi che la donna aveva in quel momento con sé in casa. Impietrita dal terrore, la vittima sarebbe quindi stata costretta a fornire ai due tutte le informazioni necessarie per poter trafugare i preziosi, assistendo inerme alla fuga dei rapinatori i quali, stando alle prime ricostruzioni, non avrebbero lasciato nulla al caso, avendo già individuato delle vie di fuga nel caso qualcosa fosse andato storto. 

Professionisti. Un colpo che, per le sue modalità violente, lascia immaginare che ad entrare in azione non siano stati certo degli sbandati ma dei professionisti, evidentemente già a conoscenza delle abitudini della donna e della possibilità che all’interno della casa fossero presenti beni da rubare. Sul caso starebbero ora indagando i carabinieri, che nei giorni successivi avrebbero visionato anche le riprese delle telecamere del distributore sito all’ingresso della frazione di Vazia e quelle di un’attività commerciale presente all’altezza della piccola rotatoria di piazza Adriano. Presenza delle forze dell’ordine intensificatasi poi nei giorni a venire, con i militari intenti a pattugliare a più riprese la frazione, probabilmente anche nel tentativo di dissuadere dalla volontà di realizzare nuovi colpi. 

Il furto. Non fossero state sufficienti le modalità violente messe in atto nel furto di Lisciano, in uno dei primi giorni della scorsa settimana, sempre a Vazia, si è registrato anche il furto di una borsa dall’interno di una macchina parcheggiata nei pressi della scuola elementare della frazione.

Anche in questo caso tutto si è svolto in pochi istanti, quando una mamma, scesa dall’auto per dirigersi verso la scuola, ha lasciato al suo interno, sul sedile, la propria borsa. Il tempo di tornare indietro, dopo pochi minuti, e scoprire che della borsa non c’era più traccia e che, per compiere il furto, le era stato distrutto il finestrino dell’auto. Si tratta della stessa mano di Lisciano o di una coincidenza? Quel che è certo è che, al momento, Vazia ha smesso di dormire sonni tranquilli.

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Il Messaggero