«Combattete e obbligateci a darvi spiegazioni»: il Capitano Ultimo incontra gli studenti sabini/Le foto

«Combattete e obbligateci a darvi spiegazioni»: il Capitano Ultimo incontra gli studenti sabini/Le foto
RIETI - «Combattete, partecipate e obbligateci sempre a darvi spiegazioni». E' questa la chiave per un futuro giusto che il Capitano Ultimo, quello finito sui...

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RIETI - «Combattete, partecipate e obbligateci sempre a darvi spiegazioni». E' questa la chiave per un futuro giusto che il Capitano Ultimo, quello finito sui libri di storia per aver catturato il boss di Cosa nostra, Totò Riina, ha consegnato ai mille studenti sabini che hanno affollato la palestra del polo didattico di Poggio Mirteto per la Giornata della legalità.


Sostiene che «la legalità non si insegna, ma si pratica con l’uguaglianza e la fratellanza: donandosi». Per tutti è un eroe, ma guai a chiamarcelo: «Ho solo fatto il mio lavoro e vi chiedo scusa per quello che non sono riuscito a fare». I ragazzi sembrano quasi frastornati a sentire quelle scuse e si preoccupano di chiedere quanto gli siano costati i sacrifici fatti e il vivere sempre nascosto.
 
Ma neanche questo sembra un problema: «Essere invisibile, stare ai margini, significa essere forte, essere al sicuro». Anche se non si vergogna ad ammettere che anche lui ha paura. «Ho paura di tante cose e sono fiero delle mie paure», confida il Capitano Ultimo, che ha scelto il suo nome di battaglia «perché di primeggiare e competere non mi è mai interessato». Lui, un’istituzione cui «dell’apparato e delle lobby di potere non importa niente» perché lo Stato è «la comunità»
 
Alla Giornata della legalità, organizzata dall’Unione Bassa Sabina presieduta da Franco Gilardi in collaborazione con l’istituto d’istruzione superiore Gregorio da Catino, guidato dalla dirigente Maria Rita De Santis, hanno partecipato studenti, docenti e decine di amministratori della Bassa Sabina. Interlocutori privilegiati per il colonnello Sergio De Caprio che sta lavorando a un’iniziativa indirizzata proprio a loro.


«Faremo delle iniziative e le presenteremo quando saremo pronti - annuncia il Capitano Ultimo - Vogliamo iniziare a parlare con i ragazzi per riflettere sul concetto di sicurezza come bene comune e costruirlo con dei meccanismi liberi di mutuo soccorso. Questa iniziativa lo metteremo a disposizione come sindacato dei carabinieri, doneremo il nostro tempo e le nostre competenze per essere consulenti gratuiti, al di fuori di logiche di potere e di sovrastrutture. Vogliamo che la sicurezza sia un tema gestito dalle famiglie, dagli studenti e da pezzi di cittadinanza attiva che esiste per un periodo, affinché tutti diventino cittadini attivi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero