Calderoli fa proseliti al Terminillo: scritta razzista apparsa su Villa Mussolini

La scritta
RIETI - La settimana scorsa l'ennesimo battibecco tra gli ex ministri Calderoli e Kyenge e, probabilmente, non per caso, il tutto arriva al Terminillo. Scritta a sfondo...

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RIETI - La settimana scorsa l'ennesimo battibecco tra gli ex ministri Calderoli e Kyenge e, probabilmente, non per caso, il tutto arriva al Terminillo. Scritta a sfondo razzista all'esterno di Villa Chigi, nota anche come Villa Mussolini, alle pendici della montagna reatina: “W Calderoli, no neri”.












La scritta è lì, da almeno una settimana, cioè da quando Calderoli, dopo una serie di disavventure personali, ha chiesto, più o meno ironicamente a Kyenge di "levargli la macumba" e, come risposta, l'ex ministro del governo Letta gli ha ricordato di "aver fatto arrabbiare gli antenati".

E così, da uno scambio poco elegante, qualcuno ne ha tratto lo spunto per la scritta razzista. Lo stabile, conosciuto anche come Villa Mussolini per una (presunta) dimora per breve tempo di Benito Mussolini, si trova nell'area di Campoforogna. La scritta è comparsa su una serranda chiusa, poco visibile ai più, in quanto la villa è abbandonata da anni, ma sicuramente visibile e inaccettabile per quanti raggiungono il Terminillo e sono incuriositi dalla villa, che mantiene un'architettura comunque di interesse. La villa veniva utilizzata come residenza estiva dal principe Francesco Chigi della Rovere, cameriere segreto del Papa, capo della congregazione dei nobili presso lo Stato Vaticano. I lavori terminarono nel 1937. Ora è comparsa la scritta, forse una bravata, ma dai contenuti dal significato razzista. Il Comune assicura che la scritta verrà cancellata entro pochi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero