Nuove polemiche a Borgorose: «I terreni dove sorgono i campi di padel sono della Diocesi»

Nuove polemiche a Borgorose: «I terreni dove sorgono i campi di padel sono della Diocesi»
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RIETI - Continua a far discutere e provocare reazioni la vicenda dei campi da padel in corso di realizzazione a Corvaro. Ricordiamo in premessa, solo ad onor di cronaca, che la legge 431 dell’85, conosciuta come legge Galasso, impone ai Comuni di inquadrare nella pianificazione territoriale paesistica le terre civiche, considerandole meritevoli di tutela. E tali sono «le aree assegnate alle Università Agrarie e le zone gravate da usi civici». In questa ottica, tutta la piana di Spedino, come ampiamente dimostrato in base alla relazione dei tecnici Lavinia Tregua e Alessandro Alebardi, è demanio di uso civico delle frazioni di Spedino e Santa Anatolia.

La replica. Premesso ciò, il geometra Emanuel Pietrantoni (che nessuno ha mai tirato in ballo, ndr) ha voluto spiegare al Il Messaggero che, in qualità di tecnico incaricato dalla società Fleet Support srl, «la zona dove sorgono i campi sportivi non è gravata da usi civici appartenenti all’Asbuc di Spedino ma le strutture oggetto di permesso di costruire sono totalmente insediate all’interno della particella numero 10 del foglio 72, regolarmente acquistata dalla Diocesi di Rieti».
Premesso che quanto riportato in precedenti articoli de Il Messaggero è fondato su ampia documentazione di dominio pubblico, ricordiamo sommessamente che compito della stampa è quello di riportare documenti e notizie di pubblica rilevanza (e nel caso in oggetto ci siamo, data la vasta eco sollevata dall’argomento) senza accusare nessuno e non di esprimere giudizi che sono rimessi a altri soggetti terzi, qualora ritenessero opportuno esprimersi in materia. 

Nel caso in specie, dunque, pur prendendo atto delle degne argomentazioni del geometra Pietrantoni e non dubitando di queste, per sostenere che quanto da noi scritto è errato (e potrebbe esserlo) servirebbe una sentenza del Commissario sugli usi civici che escluda la presenza in quell’area dei diritti della collettività. Inoltre, la titolarità della Chiesa sembrerebbe non escludere e non eliminare l’esistenza di usi civici sugli stessi. Si ricorda che l’uso civico insiste a prescindere dalla titolarità pubblica o privata. Il diritto civico è un diritto diverso dal diritto che vanta un proprietario. E tale vincolo sussiste anche quando tali terreni vengono dichiarati beni patrimoniali: di fatto viene meno il diritto di demanio.

La vicenda. Detto questo, ricordiamo che la vicenda dei campi sportivi di proprietà della Fleet Support è iniziata a seguito dell’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Rieti, dopo la presentazione di un esposto - nello scorso mese di maggio - finalizzato ad attivare lo svolgimento di indagini sui vari passaggi procedurali che hanno portato alla realizzazione dell’impianto. In un primo momento, da quanto emerso dalle indagini della Procura, si era venuto a creare un contenzioso tra il Consorzio industriale del Lazio che affermava che l’area oggetto dell’intervento si trova all’interno del Piano regolatore consortile e quindi i permessi da rilasciare per realizzare nuove strutture da parte del Comune di Borgorose dovevano essere subordinati al rilascio del parere positivo dello stesso Consorzio. Il Comune di Borgorose, dal canto suo, ha fatto sapere di non aver ritenuto opportuno chiedere l’autorizzazione al Consorzio industriale del Lazio in quanto i campi sportivi ricadono all’interno di una struttura già esistente e di proprietà della stessa Fleet Support e che i campi sportivi saranno a solo uso dei dipendenti.

L'annullamento. Nel frattempo, però, l’Ufficio tecnico ha di fatto annullato in autotutela il permesso di costruire che lo stesso aveva rilasciato il 28 marzo scorso. Tutto legittimo, così come legittima è la posizione di coloro che sostengono che bloccare o comunque ritardare i lavori a Spedino significa provocare un danno alla collettività.

Non entriamo e non vogliamo entrare in questo ambito. Ci siamo limitati a riportare i dubbi di legittimità procedurale, legati ad un esposto presentato in Procura. E ci sembrano quindi, queste sì scomposte e isteriche, le reazioni di qualche amministratore pubblico che se è convinto che tutto si sia svolto nel rispetto delle regole, non dovrebbe agitarsi più di tanto.

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Il Messaggero