Casa Ater troppo piccola per disabile obeso, l'ente disponibilie a una nuova soluzione

Casa Ater troppo piccola per disabile obeso, l'ente disponibilie a una nuova soluzione
RIETI - È stata una riunione cordiale quella di ieri mattina, nella sede dell’Ater di Rieti, in cui tutti i soggetti hanno mostrato interesse a risolvere una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

RIETI - È stata una riunione cordiale quella di ieri mattina, nella sede dell’Ater di Rieti, in cui tutti i soggetti hanno mostrato interesse a risolvere una situazione tanto delicata. 


Al centro dell’incontro convocato dal presidente Giancarlo Cricchi, alla presenza del dirigente Stefano Beccarini e al quale, oltre alla signora Stefania, ha partecipato il vicesindaco di Fara Sabina, Simone Fratini, delegato ai Servizi sociali, c’era il caso del giovane disabile (figlio di Stefania), costretto a vivere in un appartamento ormai inadatto alle esigenze sue e della sorella. 

La vicenda. Da più di un anno la madre chiede il trasferimento in un alloggio Ater su un unico livello, perché quello di Canneto, dove vivono da 25 anni, non è più adatto alle necessità del giovane, che non riesce a usufruire della scala che collega i due piani della casa, troppo stretta e inaccessibile anche agli operatori del soccorso. Il 6 ottobre, il giovane è stato trasportato dai vigili del fuoco all’esterno dell’alloggio attraverso una finestra e qualche giorno fa ha accusato un nuovo malore.

Vive chiuso nella sua stanza da letto e non ha più contatti con l’esterno, per questo la mamma chiede una casa in cui possa vivere sereno e in sicurezza. Ben venga la realizzazione di un bagno per disabili già programmata dall’Ater, ma quel che è urgente e irrimandabile è un’altra casa. Del caso, oltre a Il Messaggero, che lo segue da più di un anno e alla trasmissione di Rai 1 “La Vita in diretta”, che anche ieri ha seguito gli sviluppi, si è fatto carico il Comune di Fara Sabina.

L’esito. «Abbiamo riscontrato grande disponibilità da parte dell’Ater - esordisce Fratini - nelle persone del presidente Cricchi e del dottor Beccarini. Il primo passo da compiere sul quale siamo tutti d’accordo è quello di effettuare i lavori nel bagno dell’abitazione della signora Stefania per renderlo sicuro, spazioso e agibile per i due ragazzi disabili. Nel frattempo, stiamo lavorando per trovare una sistemazione abitativa più idonea, che qualora tutte le persone coinvolte nella vicenda mostreranno buona volontà, crediamo si possa concretizzare in tempi brevi.

Da parte del Comune, dell’Ater e della famiglia della signora Stefania c’è la massima disponibilità ad arrivare presto a una soluzione definitiva. Del resto, anche durante la riunione - sottolinea Fratini - è stata mostrata la massima attenzione alla problematica. Il clima era disteso e c’era la consapevolezza di essere di fronte a una difficoltà reale lamentata dalla signora, che è giusto risolvere. E tutti si stanno impegnando perché ciò avvenga».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero