Rieti, entra armato in Tribunale: scoperto, reagisce e ferisce un vigilantes che è all'ingresso

Tribunale
RIETI - Sempre più armati, sempre più nervosi quando incappano nei controlli e quando si beccano pure una denuncia. E’ la storia di “quelli” che...

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RIETI - Sempre più armati, sempre più nervosi quando incappano nei controlli e quando si beccano pure una denuncia. E’ la storia di “quelli” che proprio non vogliono saperne di lasciare coltelli ed altri attrezzi vietati a casa prima di entrare in tribunale, un popolo variegato composto da categorie diverse di cittadini, dal giovane all’anziano per finire alle donne, che i coltelli li nascondono nelle borsette. Neppure bastano i continui sequestri che, regolarmente, vengono effettuati al palazzo di giustizia di piazza Bachelet. Ma con l’ultimo, avvenuto giovedì, è stato oltrepassato il limite.


Non solo è finito nelle maglie dei rigidi controlli effettuati dai vigilantes della Sabinapo, un serramanico lungo ventiquattro centimenti e con una lama di undici, ma il possessore l’ha presa male e ha reagito con violenza nei confronti della guardia giurata, procurandogli ecchimosi e graffi a un braccio, dopo averlo apostrofato pesantemente all’ingresso dell’edificio dove si trovano i metal detector.

A mettere fine all’accesa reazione dell’uomo sono stati gli uomini della polizia giudiziaria forestale ma, ugualmente, quello che si è poi rivelato essere un cacciatore di Rieti, si è visto denunciare a piede libero per il possesso ingiustificato dell’ arma (sequestrata) e, ora, rischia di doversi difendere da altre accuse (lesioni) se la guardia giurata della Sabinapol presa di mira e costretta a farsi medicare al pronto soccorso, dovesse decidere di sporgere querela.

IL CONTROLLO
Tutto è cominciato quando l’uomo si è presentato all’entrata del tribunale dove è stato invitato a passare sotto il metal detector. Nonostante avesse già depositato nella cassetta tutti gli oggetti metallici che aveva in tasca, il tentativo del cacciatore di superare i controlli non è riuscito.

Alla fine, i vigilantes hanno scoperto all’interno del marsupio il lungo coltello, di cui il proprietario aveva nascosto il possesso. E’ scattato, a quel punto, il sequestro da parte della polizia giudiziaria mentre il cacciatore è stato fatto entrare perchè doveva richiedere un certificato in cancelleria.
Sembrava finita lì, con l’ennesimo coltello sequestrato destinato ad allungare l’elenco, ma non è stato così. Dopo qualche ora, l’uomo è tornato in tribunale e, con un atteggiamento che poco o nulla aveva di conciliante, ha affrontato la guardia pronunciando frasi del tipo «Vieni fuori» oppure «Sei contento di quello che hai fatto?» e, anche «Tanto so chi sei».


Il vigilante, a quel punto, l’ha affrontato e, nel tentativo di bloccarlo, ha riportato graffi ed escoriazioni a un braccio dopo la reazione del cacciatore. Immediato l’intervento dei forestali che hanno bloccato l’uomo. Ora, sull’accaduto è stata stilata una relazione alla quale è stato allegato anche il certificato del pronto soccorso dove è ricorsa la guardia giurata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero