I nuovi equilibri dopo il voto della amministrative. Mezzetti: il Pd riparta dall'alleanza organica con i Progressisti. Si ritrovi l'orgoglio dopo essersi messi a disposizione di Petrangeli

I nuovi equilibri dopo il voto della amministrative. Mezzetti: il Pd riparta dall'alleanza organica con i Progressisti. Si ritrovi l'orgoglio dopo essersi messi a disposizione di Petrangeli
RIETI - Ripartire dall’alleanza Pd-Progressisti per costruire un’alternativa al centrodestra. Non solo, costruire anche un’opposizione che sia forte dentro...

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RIETI - Ripartire dall’alleanza Pd-Progressisti per costruire un’alternativa al centrodestra. Non solo, costruire anche un’opposizione che sia forte dentro e fuori dal Palazzo. Non ha dubbi Alessandro Mezzetti, ex capogruppo ed esponente di primo piano Dem non rieletto in consiglio comunale per pochissimi voti: la ricomposizione dei pezzi del centrosinistra – dopo la batosta elettorale – deve ripartire da qui. A un mese dalle comunali, che hanno visto il trionfo al primo turno del candidato del centrodestra Daniele Sinibaldi, è iniziata la discussione politica sul futuro politico del centrosinistra. 

La proposta. «Io sono uno di quelli – afferma Mezzetti – che ritiene che quell’alleanza costruita dentro alla lista Pd-Progressisti debba addirittura costituirsi in qualcosa. Noi siamo un partito, ma quell’alleanza lì deve formalizzarsi. Ossia, l’alleanza dei progressisti in questa città deve rimanere in piedi con dentro il Partito democratico. Guai a smontarla, pensando che le elezioni ci saranno tra cinque anni. Questo perché ti consente di avere un gruppo di persone, pensanti, che vogliono costruire un modo diverso di porsi di fronte alla città. Penso, oltre che ai consiglieri eletti, ad esempio a Silena d’Angeli. Credo che lei sia un valore aggiunto per il nostro partito e per i progressisti e democratici. Anche da lei dobbiamo ripartire, così come l’ultimo della lista Pd-Progressisti».

L’interlocuzione. Insomma, per Alessandro Mezzetti ci dev’essere una continua interlocuzione non solo dentro al partito ma anche all’interno dell’alleanza progressista. 
«Su questo bisogna basare il manifesto fondante del centrosinistra. Ritengo che la strada che il partito cittadino – sottolinea Mezzetti – debba seguire sia quella di una profonda azione innovatrice e un cambio di passo rispetto al passato. Ciò significa che il Pd deve ritrovare il suo orgoglio dopo essersi messo a disposizione di Simone Petrangeli. Noi dobbiamo essere una forza che cammina da sola, che sappia costruire un’alternativa con o senza gli altri. Tutto questo chiaramente insieme ai consiglieri comunali del partito».

Obiettivo regionali. E infine lancia la sua proposta. «Come ritengo anche che il partito cittadino – aggiunge – debba chiedere con forza ai vertici, che il candidato al consiglio regionale debba essere del comune capoluogo. Scelto dal circolo di Rieti. In questo modo si dà la possibilità alla sezione cittadina di scegliere la propria classe dirigente e si dà forza politica al capoluogo». Per l’ex capogruppo il valore della classe dirigente si misura sul futuro da costruire. «Se no si rischia che il partito locale diventi un soggetto passivo. Invece, il Partito democratico di Rieti deve indicare la strada, perché le sfide nel capoluogo saranno tante, e tutti insieme dobbiamo costruire le condizioni per fare in modo che il Pd avanzi come soggetto politico in città», conclude.

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Il Messaggero