Amatrice, riapre ai fedeli la prima chiesa restaurata dopo il sisma

La cerimonia di ieri
RIETI - Una frazione intera in festa per la chiesa di San Pietro. Ieri pomeriggio a Nommisci, una delle sessantanove frazioni di Amatrice, è stata riaperta al culto la...

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RIETI - Una frazione intera in festa per la chiesa di San Pietro. Ieri pomeriggio a Nommisci, una delle sessantanove frazioni di Amatrice, è stata riaperta al culto la prima chiesa ristrutturata dopo il sisma. Un momento che ha coinvolto anche i numerosi villeggianti presenti per Ferragosto che, insieme ai residenti, fanno della frazione una delle più popolose dell’intero comune di Amatrice. «Riaprire questa chiesa significa innanzitutto rinnovare questo patto di gratitudine verso tutti coloro che qui sono stati prima di noi - ha detto il vescovo di Rieti, Domenico Pompili, che ha celebrato la messa nella chiesa. - Il mondo non è nato con noi e, fortunatamente, non finirà con noi. È importante recuperare questo senso della gratitudine».

Le tappe


L’edificio, con il caratteristico campanile a vela, ha visto le due campane ritornare finalmente a suonare nel paese: presente l’ex parroco di Amatrice, don Savino D’Amelio. «Il tetto della chiesa è stato interamente rifatto, così come gli impianti elettrici», ha spiegato durante il suo intervento, ringraziando quanti si sono prodigati sull’edificio. Presenti all’inaugurazione il vicesindaco di Massimo Bufacchi, il consigliere regionale Sergio Pirozzi, il parroco di Amatrice don Adolfo e, per la Onlus Terra di Amatrice, Agata Guerra. Prima si è svolta la partecipata cerimonia religiosa, poi all’esterno il momento di una toccante cerimonia presso il monumento ai Caduti, con la deposizione di una corona e la visita dell’ultranovantenne Ottavio, abitante di Nommisci, che ha voluto essere presente al ricordo di tanti paesani che non ci sono più. «Sono sempre emozioni grandissime - commenta Otello Mattei, presidente del Comitato Pro Nommisci - oggi ritorna nella disponibilità la chiesa, uno dei punti di riferimento del nostro paese, che segnava l’annuale festa di Sant’Anna». Nel frattempo, il comitato spera di ricostruire presto la sede, attualmente inagibile, presso la quale si svolgeva proprio nel mese di agosto uno dei più nutriti programmi di festeggiamenti di tutte le frazioni di Amatrice. Festeggia anche don Luigi Aquilini, vicario del vescovo e appassionato cultore di storia locale, ieri impegnato a illustrare le opere d’arte presenti nell’edificio di culto.

 

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Il Messaggero