Rieti, Amatrice-Configno senza Kemboi ma con tanti campioni alla partenza Presenti le telecamere della Rai

Kemboi vincitore nel 2013
AMATRICE - La stella di Ezekiel Kemboi non splenderà sulla 38esima Amatrice-Configno. Il pluricampione olimpico e iridato delle siepi, che nei giorni scorsi aveva manifestato la...

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AMATRICE - La stella di Ezekiel Kemboi non splenderà sulla 38esima Amatrice-Configno. Il pluricampione olimpico e iridato delle siepi, che nei giorni scorsi aveva manifestato la volontà di disputare la sua ultima corsa della carriera proprio sulle strade dell’Alto Lazio, sarà a Pechino per difendere il titolo mondiale conquistato a Mosca nel 2013. Pur non avendo superato la prova dei Trials keniani – dove ha raccolto un deludente quarto posto dietro ai connazionali Jairus Birech, Conselsus Kipruto e Brimen Kipruto – la Federazione internazionale di atletica leggera gli ha ufficialmente concesso una wild card, che gli consentirà di partecipare alla rassegna iridata. Kemboi, in partenza per la Cina insieme alla sua nazionale, nella giornata di ieri ha provveduto ad inviare un messaggio carico di stima e affetto agli organizzatori della Amatrice-Configno, fiduciosi fino all’ultimo in una sua partecipazione alla corsa.




“La concomitanza con il Mondiale di Pechino – afferma il patron, Bruno D’Alessio – ci priva di uno dei campioni più attesi. Riusciremo comunque ad allestire una starting-list di primissimo livello. In quest’ottica s’inserisce il lavoro che proprio in queste ore sta vedendo impegnato il comitato organizzatore, in stretto contatto con il Tuscany Camp e il professor Gabriele Rosa. Una sinergia che già ci ha permesso di avere sulla linea di partenza (domenica alle 16, ndr) il campione del mondo in carica di corsa in montagna, l’ugandese Isaak Kiprop, accompagnato da altri fuoriclasse della corsa di resistenza”.



Confermata, intanto, la presenza di Rai Sport, che fisserà le immagini più significative della manifestazione in un ampio servizio, trasmesso nei giorni successivi alla corsa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero