A San Francesco Nuovo le reliquie di San Giovanni Paolo II e Santa Faustina

A San Francesco Nuovo le reliquie di San Giovanni Paolo II e Santa Faustina
RIETI - Per volere di san Giovanni Paolo II la seconda domenica del tempo di Pasqua è detta anche “della Divina Misericordia”. A Rieti, nella chiesa di San...

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RIETI - Per volere di san Giovanni Paolo II la seconda domenica del tempo di Pasqua è detta anche “della Divina Misericordia”. A Rieti, nella chiesa di San Francesco Nuovo di Piazza Tevere, è stato inaugurato un altare dedicato alla Divina Misericordia, ieri, durante la messa presieduta dal padre guardiano del santuario francescano di Fonte Colombo, Aldo La Neve.

La cerimonia ha visto la solenne esposizione di due importanti reliquie: una di San Giovanni Paolo II e una di santa Faustina Kowalska, quest’ultima direttamente collegata al culto della Divina Misericordia, essendo stata proprio la monaca polacca la promotrice della devozione.

La reliquia del sangue di San Giovanni Paolo II è stata donata alla parrocchia dal Cardinal Stanisław Dziwisz, già segretario del Santo Padre, mentre la reliquia di un frammento osseo di Santa Faustina è stata donata da Suor Miriam Janiec, Madre generale della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. Promotore della richiesta delle sacre reliquie è stato il parroco in solido di piazza Tevere don Giovanni Nieborak, di origine polacca.

«È stata una emozione grande celebrare la domenica della Misericordia in modo così solenne – ha commentato il parroco don Emmanuele - soprattutto vedendo come tante persone attraverso il culto alla Divina Misericordia si avvicinano alla chiesa e fanno esperienza di Dio. Credo che, l’intuizione che abbiamo avuto insieme a don Giovanni junior, sia stata ispirata dallo Spirito Santo, perché tutto è riuscito alla perfezione suscitando la gratitudine a Dio da parte di molte persone!».

«Sarebbe bello – ha aggiunto don Giovanni - che questa parrocchia diventasse un giorno un Santuario della Divina Misericordia, dove attingere grazie e conversioni da Dio. Pensando al dono del culto alla Divina Misericordia, nato in Polonia, posso dire che sono contento di poter condividere un pezzo della mia terra polacca con il popolo con cui sono in cammino qui a Rieti».

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Il Messaggero