Un aereo, un cadavere, milioni di rand (la moneta sudafricana), diversi arresti e un mistero. Sembrano gli elementi di un film giallo e invece si tratta di un vero e proprio...
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L'aereo, un McDonnell Douglas MD-11 a tre motori della compagnia statunitense Western Global Airlines, era partito la notte tra il 13 e il 14 febbraio da Monaco di Baviera diretto a Durban, in Sudafrica, per effettuare un collegamento per conto della Banca centrale sudafricana. Nel corso della tratta il pilota ha chiesto di poter atterrare in Mozambico per far rifornimento, ma la richiesta è stata respinta per motivi tecnici. Ad accettarla, a quel punto, è stato lo scalo internazionale di Harare che ha risposto positivamente alla domanda.
È stato una volta a terra che gli assistenti di pista, durante le operazioni di rifornimento, si sono accorti di alcune gocce di sangue che uscivano dalla carlinga: le autorità aeroportuali hanno ritrovato il corpo di un uomo. Secondo le prime ricostruzioni della polizia locale si tratterebbe del cadavere di un clandestino, ma non sono state svelate né l'identità né la nazionalità. Rimangono aperte anche altre questioni, quali la causa della morte, come e dove sia salito a bordo e soprattutto se la vittima fosse al corrente del bottino da mille e una notte.
Tutti interrogativi ai quali stanno cercando di dare una risposta le autorità dello Zimbabwe dopo aver sequestrato il velivolo e fermato due americani, un sudafricano e un pakistano che si trovavano a bordo dell'aereo. Dalle prime indiscrezioni pare che nessuno sapesse del cadavere a bordo.
La compagnia cargo americana con sede a Estero, in Florida, Stati Uniti, è abbastanza nota nel settore (tra i suoi clienti può vantare FedEx e Ups): nel 2015 fu chiamata a trasportare aiuti umanitari e farmaci in Africa occidentale durante l’epidemia di Ebola.
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Il Messaggero