Will Smith pronto per la politica: "Voglio rendermi più utile al mondo"

Will Smith (ilmessaggero.it - foto Stanisci/Toiati)
Non è il primo e non sarà certamente l’ultimo. Ma non parlate a Will Smith di precedenti negativi e statistiche. La sua intenzione è seria e la missione nobile: aiutare il...

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Non è il primo e non sarà certamente l’ultimo. Ma non parlate a Will Smith di precedenti negativi e statistiche. La sua intenzione è seria e la missione nobile: aiutare il mondo e, in particolare, gli Stati Uniti d’America. Perciò, rimpolpando una tradizione (più o meno) illustre e indubbiamente antica di attori-politici, da qualche tempo il quarantasettenne attore di Philadelphia si è messo in testa di darsi alla politica.





Un progetto che non lo spaventa ma, anzi, lo attrae terribilmente: “Sono un arrampicatore. Quindi, quando vedo una montagna, devo arrampicarmici - ha rivelato a “Hollywood Reporter -. Non sono un campeggiatore. Non mi piace stare in un posto per troppo a lungo. Quindi penso, a questo punto, di elevare la mia abilità di essere utile al mondo. Penso sia quello che ha sempre sperato mia nonna, che io mi renda utile alle persone durante la mia vita”.

Grande elettore di Barack Obama nelle presidenziali del 2008 e democratico convinto, da anni la star di “Independence day”, regolarmente inserito nella lista stilata da “Fortune Magazine” dei 41 americani più danarosi, è impegnato nel sociale e nel sostegno dei diritti degli omosessuali, tutte esperienze, che unite alla fama e a un innegabile carisma, gli garantirebbero le simpatie del mondo liberal. Ma non è solo un mero calcolo elettorale a spingerlo alla discesa in campo. C’è la convinzione che l’attuale scenario non offra granché e che ormai sia impossibile non agire “Quando guardo al panorama politico, penso che possa esserci un posto per me. Potrebbero aver bisogno di me. Questo è il primo anno in cui sono stato esasperato fino a un livello da non riuscire a dormire, sapete? Quindi, ad un certo punto, credo che nel vicino futuro io possa prestare la mia voce alla conversazione in una maniera differente”.

Se davvero lo facesse, seguirebbe le orme di predecessori quali Ronal Reagan, divenuto addirittura Presidente e inquilino della Casa Bianca, Arnold Schwarzennegger, fermatosi all’ufficio di governatore della California, e Clint Eastwood, che dal 1986, per due anni, fu sindaco, eletto tra gli indipendenti, della cittadina di Carmel-By-The-Sea.


In Italia, invece, hanno compiuto il grande passo, passando sull’altra sponda anche a tempo pieno, tra gli altri, Beppe Grillo, leader maximo del Movimento 5 Stelle, e, meno recentemente ma, spesso, non meno clamorosamente, l’attrice hard Ilona Staller, parlamentare per i “Radicali” tra il 1987 e il 1992, la collega Moana Pozzi, aspirante sindaco di Roma con il suo “Partito dell’Amore” nel 1993, Alessandra Mussolini, un passato non proprio indimenticabile da attrice tra piccole e non molto significative partecipazioni sul grande e piccolo schermo, deputata per più legislature, Luca Barbareschi, Elisabetta Gardini, Paolo Villaggio, candidatosi alle elezioni politiche dell’’87, nelle liste di “Democrazia Proletaria”, e del ’94, con Marco Pannella e GianMaria Volontè, da sempre fervente attivista comunista e uomo di punta Pds per la circoscrizione Roma-Viterbo-Latina-Frosinone nelle politiche del ’92. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero