Volo Mh370 scomparso con 239 passeggeri, una donna racconta l'ultimo messaggio su Whatsapp del capitano

La donna ha negato una relazione eppure tra i due qualcosa si era rotto
Zaharie Ahmad Shah, il capitano del volo MH370 della Malaysia Airlines, aveva inviato dei messaggi su WhatsApp a un’altra donna in seguito a una discussione che aveva...

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Zaharie Ahmad Shah, il capitano del volo MH370 della Malaysia Airlines, aveva inviato dei messaggi su WhatsApp a un’altra donna in seguito a una discussione che aveva raffreddato il loro rapporto. Lei si chiama Fatima Pardi e ha raccontato del pilota al The Australian. Due giorni dopo quella chattata, l’aereo scomparve con 239 passeggeri a bordo.


Era circa l’una di notte quando Zaharie Ahmad Shah fece uscire con una scusa dalla cabina il secondo pilota per chiudersi dentro. Il resto della storia è un dramma che possiamo solo immaginare e che ha portato il velivolo, fuori da ogni copertura, a sparire nell’Oceano Indiano meridionale. Sin dalle prime indagini, Fatima Pardi, la donna con cui si scoprì che l’uomo, nonostante fosse sposato, intrattenesse dei rapporti, si era limitata a raccontare che erano amici e che lui aveva a cuore il futuro dei tre figli della donna: «Ho rifiutato le interviste perché avevo paura di essere fraintesa e di ferire i sentimenti della famiglia del capitano. È una questione personale». La donna nega una relazione eppure qualcosa era successa dal momento che, due settimane prima del disastro, il loro rapporto era cambiato: un battibecco, poi l’ultimo messaggio.


«Era un mio amico. Eravamo amici. Mi ha detto di aver visto del potenziale in me e che mi avrebbe aiutato a costruire un futuro migliore per me e per i miei figli», ha confessato lei. «Era una persona gentile - continua Fatima - ed entrambi volevamo cambiare il nostro Paese. Ecco perché siamo entrati in politica». I due, infatti, appartenevano al Pakatan Rakya (coalizione di opposizione). «Veniva sempre a casa mia, portava regali per i bimbi, come i giocattoli o del cibo. Mi ha sempre incoraggiata. A volte, avere un bambino disabile ti rende così triste che senti di non poter fare nulla. Ma lui mi ha dato forza», riporta The Australian a cui, comunque, Fatima non ha rivelato l'esatto contenuto del messaggio. In due anni di ricerche è stato impossibile recuperare la scatola nera e soltanto pochi pezzi dell’aereo sono venuti a galla. Le autorità locali stanno per gettare la spugna ma la pista dell’omicidio-suicidio resta la più attendibile soprattutto dopo che, pochi mesi fa, l’Fbi ha scoperto insieme alla polizia malese che Zaharie, meno di un mese prima dell’incidente, aveva effettuato con un simulatore casalingo un volo suicida con rotta simile a quella che si pensa abbia poi seguito il volo scomparso. 


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Il Messaggero