Vitalizi aboliti solo in sette regioni

Jerry Scotti
Il vitalizio? E’ definitivamente abolito in 7 regioni su 20. Resiste in 13, quelle per le quali non si è ancora votato dopo la legge di fine 2012 che li ha soppressi ma...

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Il vitalizio? E’ definitivamente abolito in 7 regioni su 20. Resiste in 13, quelle per le quali non si è ancora votato dopo la legge di fine 2012 che li ha soppressi ma scomparirà anche in queste assieme alla fine delle consiliature. I vitalizi regionali, infatti, poiché non si possono eliminare i diritti acquisiti, vengono aboliti mano a mano che vengono rinnovati i consigli.




Sono 7 le Regioni già passate a nuova legislatura. Dunque con le recenti elezioni gli attuali consiglieri regionali in carica non percepiranno alcun vitalizio in Trentino Alto Adige, Lazio, Lombardia, Molise, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. Come detto lo continueranno a percepire, invece, i consiglieri regionali delle passate legislature non più in carica, raggiunta un'età che rientra, secondo la Regione, nella forbice tra i 60 e 65 anni (il Lazio è l'unica Regione che determinava in 55 anni l'età minima per percepire il vitalizio e in alcuni casi a 50 con penalizzazione).



In altre due Regioni, Abruzzo e Piemonte, che andranno al voto il prossimo 25 maggio, i consiglieri regionali eletti in quella data non percepiranno vitalizio. Per tutte le altre Regioni, che andranno al voto nella primavera del 2015, l'abolizione effettiva del vitalizio scatterà appunto dal 2015.



IL PREMIER

Ieri a Porta a Porta il premier Matteo Renzi ha detto testualmente: «Bisogna eliminare i vitalizi e i rimborsi dei consiglieri regionali». «Gerry Scotti - ha raccontato il premier - mi ha scritto su Twitter: sono stato parlamentare per cinque anni, voglio rinunciare al vitalizio ma non posso farlo. Troveremo il modo di accontentarlo, ma è il segnale di una persona che si rende conto che anche il piccolo contributo personale è giusto». E ancora: «Ci sono tante cose che non tornano, come i vitalizi dei consiglieri regionali che si sommano a quelli da parlamentare, per cui una persona può prendere più pensioni, quando la mia generazione non ne prende neanche una», ha aggiunto.



Ed è di questi giorni la notizia di manifestazioni e irruzioni nel Consiglio provinciale di Trento, contro i vitalizi della Regione Trentino Alto Adige che spettano, con la legislazione attuale, ai consiglieri del passato. La Giunta regionale, guidata da Ugo Rossi, ha assicurato che la politica sta lavorando per eliminare anche i privilegi passati.



Gli scandali che si sono verificati negli ultimi anni in alcune Regioni a partire da quello che coinvolse nel Lazio, Franco Fiorito, sull’uso dei fondi per i gruppi, hanno indotto le Regioni a ridurre gli stipendi dei presidenti e dei consiglieri a quello della Regione che pagava di meno. I primi ora guadagnano 13.800 euro mensili lordi i secondi non più di 11 mila sempre lordi.



Altre misure assunte recentemente sono state: l'abbattimento del finanziamento ai gruppi politici consiliari, che ha comportato un risparmio annuo complessivo per tutte le Regioni di 38 milioni di euro. I consiglieri della Regione lazio sono scesi da 70 a 50 ed è stato poi previsto che il numero massimo dei consiglieri regionali sia uguale o inferiore a 20 per le Regioni più piccole.

Diodato Pirone Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero