Passano i giorni, ma non accenna a diminuire la tensione tra Matteo Renzi e Paolo Gentiloni sul dossier Bankitalia. A dispetto della profonda amicizia che li unisce e di un legame...
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Oggi Renzi ha fatto sapere che Gentiloni non solo era a conoscenza della mozione con cui il Pd ha sfiduciato il governatore uscente, ma era anche d’accordo. Gentiloni non ha replicato direttamente. Ma in una nota ha sottolineato che in merito a Bankitalia deciderà sulla base delle prerogative che gli attribuisce la legge (la scelta del governatore spetta al governo) e per salvaguardare l’autonomia dell’Istituto. Vale a dire: autonomia dalla politica e dunque anche dal partito di maggioranza relativa, il Pd.
Gentiloni agisce sotto l’ombrello del Quirinale. Ma non è una partita facile per il premier: Renzi, impegnato in campagna elettorale ha fatto dell’attacco a Visco sulle crisi bancarie una vera e propria bandiera. Un modo per indicare all’opinione pubblica il “vero colpevole” e per sviare l’attenzione da Banca Etruria. Un’operazione compiuta a dispetto di Sergio Mattarella e dell’accordo, benedetto anche da Mario Draghi, per la riconferma di Visco. Tra l’altro, issata la bandiera e condotta la sua campagna, Renzi accetterà l’eventuale nomina del governatore uscente. L’importante, ai suoi occhi, è che sia chiaro al mondo che non l'ha voluta lui. La competizione con i grillini, cavalcando temi... grillini, è cominciata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero