Se per effetto delle condizioni climatiche anomale quest'anno la vendemmia sarà tra le più scarse del dopoguerra, vola la domanda del vino italiano...
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«La vendemmia del 2017 per effetto del caldo e della siccità si classifica - sottolinea la Coldiretti - come la più precoce dell'ultimo decennio con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno è dunque in forte calo per il bizzarro andamento climatico con un inverno asciutto e più mite, un precoce germogliamento della vite che ha favorito danni da gelate tardive ma anche siccità persistente e episodi localizzati di grandinate».
«Si mantiene comunque il primato produttivo mondiale davanti alla Francia dove - continua la Coldiretti - le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte calo sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri a causa delle gelate tardive. E non va meglio neanche in Spagna dove a ridurre la produzione oltre ad alcune zone colpite dalle gelate tardive è la siccità che sta mettendo a dura prova i viticoltori. La situazione produttiva in Italia è variegata a livello regionale con cali del 40% previsto in Lazio e Umbria, del 35% in Sicilia, del 30% in Toscana, Puglia, Abruzzo, Molise, Liguria, Basilicata, Calabria e Valle d'Aosta, del 25% nelle Marche e in Lombardia, In Sardegna del 20% mentre in Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto la riduzione è del 15% e in Trentino Alto Adige del 10%. In controtendenza la Campania dove si stima un aumento del 5%», conclude l'associazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero