Ha ucciso il suo vicino di casa, lo ha fatto a pezzi e quel che rimaneva lo ha bollito e infilato nel forno. Un omicidio commesso più di un anno fa ma che ha contorni da brivido,...
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Quel giorno, il 3 aprile 2013, James era andato a casa di Angela per discutere di questioni di soldi: avevano un conto corrente in comune. Angela gli ha offerto da bere un potente cocktail di vodka, grappa alla pesca e farmaci per rilassare i muscoli e poi lo ha portato vicino a un cimitero per discutere di quelle questioni finanziarie. Lì hanno iniziato a litigare e lui l’ha minacciata di morte se non avesse sborsato i 4 mila dollari che gli doveva. Angela si è spaventata e quando lui si è avvicinato lo ha accoltellato.
Poi sono cominciate le sevizie. Ha afferrato una picozza dalla macchina e l’ha usata sul volto e gli occhi di Sheaffer. Poi, secondo il racconto della polizia, lo ha strangolato.
Una volta riportato il cadavere a casa ne ha pianificato l’eliminazione. Lo ha prima martoriato con un’accetta per separare le membra e gettarle una alla volta dentro piscinette per bambini e poi dal garage si è trasferita in cucina dove ha cercato di sbarazzarsi di quei resti cucinandoli.
Perciò ha infilato una gamba nel forno e altri pezzi nelle pentole. Secondo quanto ha riferito davanti agli investigatori e che è stato reso pubblico dalla Corte, quando si è accorta che ci voleva troppo tempo ha preso e ha rovesciato tutto nel cassonetto dell’immondizia facendosi aiutare dal figlio a cui aveva detto che stava buttando via un cervo morto. Dopo tre settimane non ha retto e ha confessato.
I pubblici ministeri non chiederanno la pena di morte, ma Angela Stoldt con molta probabilità potrebbe passare il resto della sua vita in carcere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero