Vicenza, tre morti nella notte per le esalazioni di un braciere

Vicenza, tre morti nella notte per le esalazioni di un braciere
Avevano trascorso la serata con altri amici per festeggiare la partenza di uno di loro, il più vecchio del gruppo, regolare in Italia e assunto come autista in una ditta di...

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Avevano trascorso la serata con altri amici per festeggiare la partenza di uno di loro, il più vecchio del gruppo, regolare in Italia e assunto come autista in una ditta di volantinaggio, i tre cittadini indiani morti intossicati nel vicentino per le esalazioni di un braciere. Per l'uomo oggi sarebbe stato l'ultimo giorno di lavoro, poi sarebbe partito per l'India lunedì mattina per ricongiungersi con la moglie e i due figli.


Proprio per questo evento il gruppo aveva organizzato una grigliata, durante la quale è stato utilizzato un barbecue che il terzetto aveva poi portato a casa con l'obiettivo di scaldare le stanze, senza preoccuparsi del fatto che le ceneri incandescenti potessero sprigionare monossido. A dare l'allarme è stato un vicino di casa, che abita al piano di sopra, insospettito dopo essersi accorto che una delle vittime non era uscita di casa con il furgone, ancora parcheggiato all'esterno della casa, come faceva ogni giorno all'alba per andare a lavorare.

L'uomo, anche lui di nazionalità indiana, ha provato a chiamarlo al cellulare e poi ha suonato ripetutamente il campanello; non avendo avuto risposta ha forzato una finestra, facendo la tragica scoperta. Sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno trovato le tre vittime distese nei loro letti: le strumentazioni dei pompieri hanno evidenziato un'altissima concentrazione di monossido di carbonio. La notizia della tragedia si è diffusa immediatamente nel piccolo centro di San Pietro Mussolino e in particolare nella comunità indiana, molto diffusa e numerosa, i cui rappresentanti per tutta la mattinata hanno sostato fuori dalla casa abitata dai tre connazionali.
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Il Messaggero