VICENZA - Il racconto della donna era stato dettagliato: le avevano suonato al campanello di casa, un balzo e in due (incappucciati) l'avevano immobilizzata versandole addosso...
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Ebbene, secondo gli inquirenti in quel racconto non c'era nulla di vero. A sei mesi dal fatto, denunciato da una 31enne nel maggio scorso a Vicenza, le indagini della polizia hanno stabilito che il fatto era stato inventato. Tant'è che la donna risulta indagata per simulazione di reato. Nonostante questo, non ritratta la sua versione dei fatti, per lei è andata esattamente come raccontato.
Testimonianza incongruente, una violenza nel suo passato. La donna subì nel 2002 una violenza sessuale, per la quale è stato condannato nel 2009 in primo grado un cittadino serbo. La 31enne raccontò di essere stata costretta a stendersi e a versarsi da sola il liquido addosso. Non solo, il giorno prima era andata dalla polizia per segnalare di aver trovato nella propria cassetta della posta alcuni foglietti con frasi di minaccia: "Stai attenta, sappiamo quello che fai". Aveva così deciso di sporgere denuncia contro ignoti per minacce. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero