«Ci siamo detti di farci forza e andare sempre avanti, per la Cassazione, che si sarebbe fatta la vera giustizia, quella che cerchiamo noi. Io le credo». Lo ha detto...
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Il padre è andato a trovare Veronica nel carcere di Torino: «Sono felicissimo di averla vista. Dopo 40 giorni l’ho riabbracciata e ci siamo detti tante cose. L’ho trovata abbastanza bene, ma deve fare ancora un po’ di strada». Quando Veronica l’ha visto «è rimasta senza parole – ha raccontato - non se l’aspettava. Ma io per lei faccio tutto. Come vado io a trovarla ci sono tante altre persone che vanno a trovarla e le vogliono bene. Un grazie particolare ad Anna, che è una seconda mamma per lei».
«È ancora in fase di inserimento, per le prime settimane è sola - ha spiegato -. Mi auguro che qualcuno apra le porte e la faccia socializzare. Perché lei aspetta anche quello. È socievole e vorrebbe che gli altri fossero socievoli con lei». Il padre spiega poi che Veronica vorrebbe studiare: «potrebbe disegnare, lei è stata alla scuola d’arte ed è bravissima, sa fare tante cose».
Per quanto riguarda il figlio minore «il problema primario è sempre avere notizie, avere qualche foto. Da qualche giorno le è arrivata un’immagine sola. Non voglio criticare nessuno, ma una mamma vorrebbe un album da poter sfogliare». Di Loris, conclude il padre di Veronica, «ne parliamo sempre, tutte le settimane vado a trovarlo, ha sempre fiori freschi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero