Verona, quindicenne italiana respinta a concorso canoro perché nera: «Nessuno straniero sul palco»

Verona, quindicenne italiana respinta a concorso canoro perché nera: «Nessuno straniero sul palco»
Lei ha 15 anni, è nata in Italia, frequenta il liceo Classico e – soprattutto – ama cantare, ma l'organizzatore di un concorso l'ha respinta...

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Lei ha 15 anni, è nata in Italia, frequenta il liceo Classico e – soprattutto – ama cantare, ma l'organizzatore di un concorso l'ha respinta perché: “Non accetto stranieri. Italiani si nasce, non si diventa e si nasce da genitori italiani... Io la penso così ed è riservato (il concorso) solo a italiani di fatto. Ci sono anche cinesi con cittadinanza italiana ma non sono italiani di fatto”.


Accade a Verona e il concorso si chiama appunto Canta Verona.




“Avevo letto su Internet di questo evento – racconta al telefono la studentessa – e ho semplicemente chiesto informazioni. Quell'organizzatore deve essere andato a vedere il mio profilo Facebook, che ha la mia foto, ed ecco che se ne uscito con quelle affermazioni. Non volevo crederci: io sono nata in Italia e così mio fratello e le mie due sorelle. I nostri genitori sono arrivati qui 30 anni fa, si sono inseriti e ci hanno garantito una vita serena. Quello che non sopporto, in quelle risposte, è che vengono fatte differenze fra me e altri italiani. Differenze che non esistono e che non devono essere create”.




La quindicenne ama alla follia il pop e il rithm'n blues, adora Beyoncé, canta nel coro gospel della parrocchia e si è già esibita in concorsi scolastici recitando anche in piece teatrali allestite sempre dal liceo (“Una cosa bella: sul palcoscenico abbiamo affrontato il tema dei migranti”).




Quel “no” dell'organizzatore di Canta Verona ha fatto presto il giro del web. L'organizzatore si è pure scusato, ha scritto sul web “di aver espresso solo una sua idea”, ma non ha fatto che inasprire la situazione anche perché si è offerto di ospitare la ragazza in altre manifestazioni e a pagamento.




“Ma a me – replica la studentessa - che cosa importa dei soldi? E' la discriminazione che non sopporto. Con i miei familiari stiamo decidendo quale azione avviare nei confronti di quel tale che con le sue parole ha cancellato i diritti di ogni cittadino. Ho ricevuto tantissime dimostrazione di stima e di solidarietà e mi hanno inviato i link di altri concorsi per invitarmi a partecipare. E nessuna offesa. State certi che continuerò a cantare”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero