Venezuela, negoziati tra i Paesi dell'area per far dimettere Maduro

Venezuela, negoziati tra i Paesi dell'area per far dimettere Maduro
Il governo argentino, insieme a quelli di Messico e Colombia, sta lavorando per cercare di trovare una soluzione alla situazione in Venezuela, che potrebbe perfino prevedere un...

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Il governo argentino, insieme a quelli di Messico e Colombia, sta lavorando per cercare di trovare una soluzione alla situazione in Venezuela, che potrebbe perfino prevedere un salvocondotto per il presidente Nicolas Maduro se accettasse di dimettersi dal suo incarico. Lo scrive oggi il quotidiano Clarin nella sua edizione digitale, citando fonti ufficiali di Buenos Aires che precisano però che solo il presidente colombiano, Juan Manuel Santos, ha ancora un canale aperto di comunicazione con Maduro. Le rivelazioni di Clarin si combinano con quelle del Financial Times, secondo il quale ieri Santos, in visita ufficiale a Cuba, ha discusso con Raul Castro possibili scenari per risolvere la crisi a Caracas, acuita dall'avvicinarsi della data delle elezioni per la Costituente convocata dal governo, il prossimo 30 luglio.


Il governo colombiano non ha confermato ufficialmente che la situazione in Venezuela faccia parte dell'agenda per gli incontri bilaterali all'Avana. Il giornale argentino sottolinea che un precedente tentativo di mediazione al quale ha collaborato il governo di Mauricio Macri, in collaborazione con il Canada e la Santa Sede, è fallito perchè Maduro «non ha mantenuto i suoi impegni», mentre «la polarizzazione nel paese rende impossibile qualsiasi consenso».


Affermando di non prendere ordini da Donald Trump e gli altri leader internazionali, Nicolas Maduro intanto ha rimandando al mittente la richiesta di sospendere il processo costituente e confermato quindi le elezioni del prossimo 30 luglio. «Il popolo dice: la Costituente si farà», ha detto il presidente venezuelano durante una riunione del Consiglio di Difesa Nazionale convocato per rispondere a quelle che ha definito
volgari interferenze di paesi stranieri. «Noi prenderemo decisioni che ci permetteranno di neutralizzare questo interventismo grossolano e volgare pretendono di darmi ordini e che io obbedisca a Santos, Trump e Temer - ha detto Maduro riferendosi ai presidenti colombiano, americano e brasiliano - questo non sarà mai, l'unico che mi dà ordini è il popolo venezuelano e noi mobiliteremo una grande forza il 30 luglio». «Il governo degli Stati Uniti chiede al governo del Venezuela di abbandonare la proposta costituente - ha poi aggiunto - il governo del Venezuela risponde che la proposta del potere costituzionale, sovrano, è già nella mane del popolo che eserciterà il suo diritto il 30 luglio».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero