Venezuela, un gruppo di militari si ribella a Maduro

Venezuela, un gruppo di militari si ribella a Maduro
Ancora tensione in Venezuela, dopo le proteste per l'insediamento della nuova assemblea costituente voluta da Maduro e la rimozione del procuratore generale Luisa Ortega Diaz,...

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Ancora tensione in Venezuela, dopo le proteste per l'insediamento della nuova assemblea costituente voluta da Maduro e la rimozione del procuratore generale Luisa Ortega Diaz, critica con il regime.


A Fuerte Paramacay, nella città di Valencia, nel centro del Paese, c'è stata la sollevazione, la ribellione, di un gruppo di militari che in un video pubblicato in rete ha attaccato «la tirannia di Maduro». Il governo venezuelano ha però fatto sapere di avere già sedato la rivolta e le forze militari fedeli a Maduro hanno arrestato i rivoltosi. Diosdado Cabello, numero due del regime, ha scritto su Twitter, che è stato bloccata un attacco, definito «terroristico», guidato dal capitano della Guardia nacional Juan Caguaripano. Quest'ultimo, in un video, con alle spalle altri militari rivoltosi, aveva spiegato di volere fermare la «tirannia assassina» di Nicolás Maduro «per ristabilire l'ordine costituzionale, si tratta di una legittima ribellione. Non è un colpo di stato, ma di un'azione civile-militare per ristabilire l'ordine costituzionale».

La situazione in Venezuela è sempre più difficile. Parlando a Radiovaticana, padre Francesco Bortignon, scalabriniano, parroco a Cucuta, nel nord della Colombia, al confine con il Venezuela, ha raccontato che migliaia di profughi dal paese guidato da Maduro si stanno riversando nei paesi confinanti, vale a dire Colombia, l'Ecuador, il Cile e il Perù. «Dal Venezuela si fugge perché la situazione è invivibile a causa di fame, disordini, insicurezze sociali ma anche violenze da parte di gruppi armati, perlopiù paramilitari appoggiati dallo Stato venezuelano». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero