CONA (VENEZIA) - A lungo dimenticato, sepolto soltanto dieci mesi dopo la marcia che avrebbe dovuto dargli dignità e invece l'ha portato a morire. Salif...
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Centinaia di giovani migranti si erano diretti, a piedi o in bicicletta, verso la Romea, con l'idea di arrivare a Venezia e rimanere lì fino a quando qualcuno non avesse preso in considerazione le loro richieste contro il degrado dell'ex base missilistica di Conetta. Per questo, il 14 novembre, Salif, proveniente dalla Costa d'Avorio, insieme agli altri, ha iniziato quella marcia, che non ha mai finito. La seconda notte della protesta, quando i migranti si sono fermati a Codevigo, nel buio di una strada arginale che percorreva in bicicletta, Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero