Venezia, via le navi da crociera dal bacino di San Marco. Delrio: «Si fermeranno a Marghera»

Venezia, via le navi da crociera dal bacino di San Marco. Delrio: «Si fermeranno a Marghera»
Basta 'inchini' dei giganti del mare davanti a San Marco. Le grandi navi da crociera dovranno dire addio al passaggio scenografico di fronte al centro storico di Venezia,...

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Basta 'inchini' dei giganti del mare davanti a San Marco. Le grandi navi da crociera dovranno dire addio al passaggio scenografico di fronte al centro storico di Venezia, e ripiegare su un approdo meno glamour a Marghera. Lo ha deciso a Roma il 'Comitatone' interministeriale per Venezia, dopo sei anni di discussioni e polemiche, che hanno diviso i sostenitori del turismo (e del business) a tutti i costi, e chi considera un rischio troppo grande per la città il transito di questi colossi a pochi metri da Palazzo Ducale.


La svolta l'ha annunciata oggi il ministro dei Trasporti delle Infrastrutture Graziano Delrio. Nell'arco di 3/4 anni - ha spiegato - andranno a Marghera tutte le navi oltre le 55mila tonnellate di stazza. Dopo le rotte alternative all'attuale 'bocciatè nel tempo - lo scavo del Canale Contorta Sant'Angelo e quello delle Tresse, o nuovo terminal al Lido -, la soluzione adottata dal Governo, e condivisa da Comune e Regione Veneto, è quella proposta dall'Autorità Portuale: le grandi navi non entreranno più dalla bocca di Porto del Lido, passando in bacino san Marco e nel canale della Giudecca, ma lo faranno dalla bocca di Porto di Malamocco e, percorrendo il canale dei Petroli, si fermeranno a Marghera, senza intralciare il traffico commerciale, ha precisato il ministro.

Per il sottosegretario Pier Paolo Baretta la soluzione «rappresenta un punto di equilibrio tra tutela ambientale, sviluppo territoriale e attività imprenditoriale». Soddisfatto il sindaco Luigi Brugnaro, che pochi mesi fa aveva dovuto rassicurare l'Unesco dopo il warning a Venezia sull'assalto turistico e il problema crociere. «Basta che sia chiaro all'Unesco e a tutto il mondo - ha detto Brugnaro - che noi abbiamo una soluzione alle grandi navi in laguna, condivisa con la Regione e il Governo». Il piano per l'estromissione dei colossi del mare da San Marco prevede delle sotto-soluzioni a seconda del tonnellaggio delle crociere: le super-navi seguiranno il percorso Malamocco-Canale Petroli-Marghera; quelle tra 55mila e 96mila tonnellate - tipologia che il mercato crocieristico considera ormai obsolete - faranno lo stesso percorso, ma potrebbero proseguire per il Canale Vittorio Emanuele - qui bisognerà capire se il progetto dovrà sottostare alla Via -, e da qui raggiungere l'attuale porto della Marittima. Le navi extra-lusso, di categoria più piccola e 'green', continueranno ad arrivare alla Marittima.

Nella fase transitoria, stimata in circa tre anni e mezzo, «al fine di mitigare ulteriormente gli effetti della navigazione sul canale della Giudecca - ha spiegato Delrio -, l'Autorità Marittima adotterà una ordinanza con la quale consolidare le limitazioni già oggi vigenti». «Finalmente - ha detto il governatore Luca Zaia - c'è un piano di lavoro per le grandi navi fuori dalla Giudecca e dal bacino di San Marco. La Marittima sarà destinata ad accogliere il turismo luxury che porta valore». Il nuovo 'atto di indirizzo del Comitatonè (che non si riuniva da 3 anni) è stato bocciato invece dagli ambientalisti e dal movimento 'No Grandi navi-laguna bene comunè, il quale ha parlato della «peggiore soluzione possibile».


Anche per Gianfranco Bettin, le preoccupazioni degli ambientalisti per il pesante squilibrio introdotto nella laguna, «non risultano affatto superate dalle rassicurazioni verbali che accompagnano la decisione del Comitatone». Netto il giudizio negativo dei deputati veneti del M5S (Spessotto, Da Villa, Cozzolino), per i quali «il trasferimento delle grandi navi a ridosso dell'area industriale di Marghera è una scelta sbagliata che danneggerà in maniera irreversibile l'equilibrio morfologico laguna». Con la decisione sulle grandi navi, dal Comitatone è arrivata anche il tanto atteso riparto dei finanziamenti della legge Speciale per Venezia pari a 70 milioni, di cui 20 milioni disponibili a breve dopo l'incontro di oggi
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Il Messaggero