È stata chiusa la chiesa trasformata in moschea come installazione del padiglione islandese alla Biennale d'arte di Venezia. A farlo, dopo la notifica del Comune per...
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Sul posto le forze dell'ordine per monitorare l'area visto che oggi, venerdì, avrebbe potuto essere giorno di preghiera anche se la stessa comunità islamica veneziana aveva invitato a non recarsi in quel luogo perché inopportuno.
Il comune di Venezia aveva inviato ieri via Pec la notifica di obbligo di chiusura. Stamani la chiesa-moschea era stata aperta regolarmente perché i curatori avevano affermato di non aver ricevuto nulla. Successivamente il Comune ha reinviato
la notifica e mandato i vigili urbani sul posto per controllare che l'adempimento venisse osservato.
Intorno alle 13 la chiesa-moschea è stata chiusa: i vigili hanno fatto uscire i presenti e i responsabili hanno lasciato lo stabile. Fuori un capannello di curiosi e con loro alcune persone di religione musulmana che pensavano di poter pregare come avvenuto la scorsa settimana. Dopo la chiusura - senza alcun problema di ordine pubblico secondo fonti della Questura - tutti i presenti si sono allontanati.
Il Comune, in accordo con la Prefettura, ha deciso di far chiudere il padiglione islandese perché all'atto di presentare le necessarie documentazioni per aprirlo e realizzare la discussa installazione dell'artista Christoph Buchel non si era apertamente specificato l'uso. Inoltre erano state verificate delle irregolarità in termini di sicurezza, perché il venerdì entravano troppe persona (oltre 100) rispetto gli standard decisi in fase di concessione che aveva espressamente sancito che il padiglione-installazione non potesse essere luogo di culto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero