Vendite al telefono, arriva la legge blocca-seccatori anche sui cellulari

Vendite al telefono, arriva la legge blocca-seccatori anche sui cellulari
La mattina, già dalle 8.30. A pranzo, tra le 13 e le 14.30. La sera, tra le 19 e le 21.30. Insomma, quando è più facile trovare qualcuno in casa. Sono gli...

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La mattina, già dalle 8.30. A pranzo, tra le 13 e le 14.30. La sera, tra le 19 e le 21.30. Insomma, quando è più facile trovare qualcuno in casa. Sono gli orari tradizionalmente deputati al relax quelli più caldi per il telemarketing selvaggio. O almeno lo erano. Alle frequenti telefonate promozionali su rete fissa si sono aggiunte quelle ai cellulari. Senza limiti di orario o occasione, con un incommensurabile disagio per gli utenti e una spesa irrisoria per le compagnie. Dai tre agli otto centesimi: tanto vale un nominativo contattabile.


Gli italiani sono tartassati dal teleselling e non ne possono più. Negli ultimi cinque anni sono state oltre 25mila le segnalazioni per chiamate ritenute illecite ricevute dal Garante della Privacy. Più di tremila quelle ricevute nei primi 6 mesi del 2016. E sono oltre un milione e mezzo le utenze iscritte al Registro Pubblico delle Opposizioni, dunque molte di più, calcolando le famiglie, le persone che hanno manifestato il diritto di opposizione alle chiamate di telemarketing. Un dato cui va aggiunto il sommerso - tutt'altro che irrisorio, a giudicare dalle lamentele che corrono sul web - di quanti, per pigrizia o scarsa informazione, non sono iscritti.

STALKING
Se è vero che il fenomeno esiste in tutto il mondo lo è altrettanto che le proteste, nel nostro Paese, tratteggiano realtà che, non di rado, tramite i cellulari, arrivano ai limiti dello stalking. Così sono proprio sui telefonini le misure attualmente al vaglio del Parlamento: nelle pieghe del ddl Concorrenza c'è infatti lo strumento per permettere al cittadino di difendersi dalle promozioni indesiderate, consentendo l'estensione dell'iscrizione al Registro a tutti i numeri riservati. Lo strumento principe rimarrà il Registro delle Opposizioni, che limitato, salvo eccezioni, alle utenze fisse, potrebbero dunque essere presto esteso ai cellulari.

«Il Parlamento - dice Alessandro Luciano, presidente Fondazione Bordoni, che gestisce il Registro - ha accolto le numerose istanze dei cittadini pervenute ai nostri uffici e a quelli del Garante della Privacy, mettendo in discussione le proposte per consentire la possibilità di iscriversi al Registro anche ai numeri di cellulare, potenziando e rendendo più efficace il Registro Pubblico delle Opposizioni per contrastare l'utilizzo incontrollato del telemarketing cui, noi tutti, assistiamo ogni giorno. Ciò consentirebbe la cancellazione, con l'unica iscrizione al Registro, di tutti i consensi forniti in precedenza, rendendo legittimi solo quelli dati successivamente, con una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte del cittadino-consumatore». Il limite del Registro, oggi, è nelle cosiddette liste consensate, costruite con consensi dati spesso per distrazione, mancata comprensione di spiegazioni volutamente poco chiare, codicilli nei moduli, da quello per la tessera punti al supermercato fino al contratto di telefonia. Uscire da quelle liste è decisamente difficile.


Le nuove misure semplificherebbero il passaggio, annullando tutti i consensi dati fino all'iscrizione al Registro. «Si avrebbe - conclude Alessandro Luciano - una regolamentazione più armoniosa del servizio, con ricadute positive, non solo per i cittadini che non sarebbero più molestati, ma anche per le aziende, che, una volta passate al vaglio del Registro, avrebbero a disposizione contatti di utenti realmente interessati a ricevere le loro offerte commerciali».

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Il Messaggero