Vatileaks, Francesca Chaouqui rischia anche una denuncia per calunnia

Vatileaks, Francesca Chaouqui rischia anche una denuncia per calunnia
CITTA' DEL VATICANO - Bugie troppe bugie. Stavolta sembra che sia stato il Papa a sbottare, stanco delle menzogne che Francesca Chaouqui, l’imputata al processo...

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CITTA' DEL VATICANO - Bugie troppe bugie. Stavolta sembra che sia stato il Papa a sbottare, stanco delle menzogne che Francesca Chaouqui, l’imputata al processo Vatileaks per associazione a delinquere e per aver divulgato documenti riservati a Nuzzi e Fittipaldi, (reato che prevede da 4 a 8 anni di carcere in Vaticano), continua a propagare per confondere le acque. A ridosso della fine del processo, ormai arrivato alle battute finali, il portavoce della Santa Sede padre Lombardi ha fatto alla Radio Vaticana una dichiarazione durissima, inusuale, cui diffida la ex lobbista di infangare gli uomini più a contatto con il pontefice, tra cui il Sostituto alla Segreteria di Stato, Angelo Becciu.  “In occasione dell'ultima udienza del processo ha fatto alcune dichiarazioni, delle quali la stampa ha dato notizia, in cui ha mosso gravi accuse alla persona del Sostituto della Segreteria di Stato di aver agito scorrettamente nei suoi confronti» ha sottolineato il portavoce vaticano. Accuse che “dopo l'udienza, sono state ripetute in modo anche più grave e diffuse via Facebook dalla stessa imputata. Diventa perciò necessario - senza voler in alcun modo condizionare l'azione del Tribunale - smentire nel modo più netto tali accuse e far presente che, trattandosi di affermazioni calunniose, sono assolutamente inaccettabili e passibili di querela».


Durante l’ultima udienza uno dei gendarmi presenti all’arresto della donna, il vice commissario Gianluca Gauzzi, chiamato dal Pm a testimoniare per aver svolto l’analisi forense dei materiali informatici sequestrati durante le indagini, ha smentito la Chaouqui (che ha sempre negato di avere passato materiale a Nuzzi e a Fittipaldi). Gauzzi ha detto che durante l'arresto Chaouqui ha ammesso di avere fatto avere a Nuzzi un documento riservatissimo riguardante il Vatican Asset Management sulla centralizzazione degli investimenti dello Stato pontificio. Il documento, ha detto il gendarme, era  “il frutto più importante” della Cosea, la commissione istruttoria che doveva coadiuvare il Papa ad attuare la riforma economica della Santa Sede (e nella quale era stata chiamata Chaouqui a collaborare).


La prossima udienza è fissata per il 14 giugno, alle 15.30. Si procederà all’audizione dei due periti e verranno ascoltate le nuove dichiarazioni di Nuzzi richieste dal suo avvocato; poi si passerà alle requisitorie finali e, si spera per la fine del mese, al verdetto finale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero