Vaticano, la Guardia di Finanza sventa una truffa miliardaria allo Ior

Vaticano, la Guardia di Finanza sventa una truffa miliardaria allo Ior
Pensavano di entrare in Vaticano dall'ingresso principale semplicemente millantando conoscenze con due alti prelati e poi raggiungere indisturbati nientemeno che lo Ior,...

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Pensavano di entrare in Vaticano dall'ingresso principale semplicemente millantando conoscenze con due alti prelati e poi raggiungere indisturbati nientemeno che lo Ior, l'istituto di deposito vaticano, per mettere in atto una mega truffa finanziaria con titoli di credito al portatore - tutti falsi - per migliaia di miliardi di euro, dollari e altre valute pregiate.




Ma il piano dei due uomini, un olandese e un americano, è andato in fumo sventato dalla Gendarmeria vaticana e dalla Guardia di finanza italiana. Ora il "duo" truffatore è stato denunciato sia alle autorità d'Oltretevere che a quelle italiane.



L'operazione è stata possibile grazie alla normativa anti-riciclaggio entrata in vigore in Vaticano a partire dalla fine del 2010. I due uomini si sono presentati all'ingresso di Sant'Anna presidiato dalla Guardia svizzera e dalla Gendarmeria muniti di una valigetta ma il loro atteggiamento, frettoloso e che tradiva anche una certa agitazione, ha subito destato il sospetto dei gendarmi. Al posto di controllo i due uomini hanno cercato di eludere la sorveglianza e hanno chiesto di andare allo Ior, l'istituto di deposito vaticano che ha sede a pochi passi dall'ingresso, nel Torrione Nicolò V, tra l'altro millantando di essere attesi all'interno dai due alti prelati.



Ulteriore circostanza che ha insospettito la vigilanza. Sono stati così trattenuti ed è stato ispezionato il contenuto della '24orè dalla quale sono spuntati titoli di credito al portatore falsi per migliaia di miliardi fra dollari americani, euro e dollari di Hong Kong, oltretutto artefatti con l'apposizione di timbri di certificazione di organismi finanziari internazionali. A questo punto, sollecitata dagli inquirenti vaticani, è intervenuta la Guardia di finanza che ha proceduto a perquisire le camere d'albergo occupate dall'olandese e dall'americano.



Sono stati così rinvenuti altri elementi quali timbri, certificazioni di carattere finanziario, telefoni, computer e, intestati ad uno solo dei due, tre passaporti, validi e rilasciati da Olanda e Malesia. L'intenzione dei due con la tentata truffa andata in fumo era di depositare i falsi titoli allo Ior per aprire un' ampia linea di credito con cui poi operare spregiudicatamente sui mercati internazionali. Resta da capire come effettivamente tale intento, evidentemente azzardato, potesse andare in porto.



Intanto lo stesso Ior ha fatto sapere che i due «non sono clienti nè tantomeno erano attesi da qualcuno allo Ior». Per ora i due sono stati denunciati tanto all'autorità giudiziaria vaticana che a quella italiana e sono stati presi in consegna dalla guardia di finanza in attesa delle decisioni della magistratura.
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Il Messaggero