Vaticano, l'accordo storico per le nomine dei vescovi in Cina è pronto «ma non imminente»

Vaticano, l'accordo storico per le nomine dei vescovi in Cina è pronto «ma non imminente»
Città del Vaticano  -  L’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese per le nomine dei vescovi, pur essendo pronto, sembra rallentare un...

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Città del Vaticano  -  L’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese per le nomine dei vescovi, pur essendo pronto, sembra rallentare un po’ il percorso, probabilmente a causa del recente arresto di un vescovo sotterraneo, non riconosciuto dal governo di Pechino. Il prelato era stato fermato per un giorno e poi rilasciato. Si tratta di Vincenzo Guo Xijin, vescovo sotterraneo della diocesi di Mindong, nella provincia Sud-orientale di Fujian, al centro del controverso accordo: la Santa Sede nel 2017 gli aveva chiesto di fare un passo indietro e rinunciare alla sua diocesi a favore di un vescovo riconosciuto dallo Stato cinese, monsignor Zhan Silu. Secondo l’agenzia Afp Guo era stato trattenuto dalla polizia lunedì e rilasciato dopo un giorno per «colloqui». Stamattina il Vaticano ha confermato che l’accordo è pronto ma che al momento non vi è alcuna firma ‘imminente’. «Papa Francesco rimane in costante contatto con i Suoi collaboratori sulle questioni cinesi e accompagna i passi del dialogo in corso».


Le voci di un accordo però si rincorrono anche in modo controverso. Secondo il vescovo Guo Jincai, segretario generale della Conferenza dei vescovi della Chiesa cattolica in Cina, riportato dal Global Times, il testo frutto di decine di colloquio e trattative tra Vaticano e Cina aspetta solo di essere firmato. Secondo il vescovo, riconosciuto dalle autorità cinesi, i negoziati sono «nella fase finale» e se «tutto andrà bene l’accordo sarà firmato entro la fine del mese». Le trattative sono state rilanciate dalla Santa Sede tre anni fa. Sulla base dell'intesa il Vaticano potrebbe accettare i sette vescovi designati dal governo comunista nella speranza che Pechino accetti l’autorità del Papa come capo della Chiesa cattolica in Cina. «La tempistica dipende dai dettagli dell'accordo o da questioni tecniche».
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Il Messaggero