Città del Vaticano Un, due, tre. Magia. Alle 17,30 il buio calato su San Pietro svanisce di colpo, illuminato dalle migliaia di luci di un albero di Natale spettacolare,...
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Il vescovo di Trento, Lauro Tisi, ha ricordato alla folla che è difficile festeggiare il Natale se si dimentica “la tragedia dei migranti. Non si può incontrare Cristo nel momento in cui si cacciano gli stranieri”. L’abete - alto una trentina di metri - è arrivato a Roma la scorsa settimana grazie a un trasporto speciale che ha richiesto l’impiego della Protezione Civile e diversi mezzi dell’esercito. Ai suoi piedi è stato allestito uno scenografico presepe, opera di un artista di Malta, nel quale, agli elementi della tradizione, ha volutamente inserito spunti di folclore locale che rimandano al tragedia dei barconi nel Mediterraneo. In particolare una barca colorata parla del destino di chi vuole fuggire da situazioni di povertà e guerra e sogna di approdare in Europa. Papa Bergoglio, ieri mattina, ricevendo i benefattori che hanno reso possibile il presepe e l’albero, ha ricordato “che Gesù Bambino oggi sarebbe un migrante”.
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Il Messaggero