Varese, travolta e uccisa a 17 anni da un pirata della strada: i genitori rifiutano un milione di euro di risarcimento

Varese, travolta e uccisa a 17 anni da un pirata della strada: i genitori rifiutano un milione di euro di risarcimento
Fu travolta e uccisa da un pirata della strada il 14 settembre dell'anno scorso a Varese, sotto gli occhi del genitori e del fidanzato. Ora l'uomo che l'ha investita,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fu travolta e uccisa da un pirata della strada il 14 settembre dell'anno scorso a Varese, sotto gli occhi del genitori e del fidanzato. Ora l'uomo che l'ha investita, un cuoco di 24 anni, offre un milione di euro di risarcimento ma i genitori di Giada Molinaro dicono no. «Non intendiamo accettare un solo euro - spiegano -. Non vogliamo soldi ma giustizia per Giada».



La vicenda è raccontata dal Giorno e dalla Prealpina e sarà affrontata il prossimo 21 marzo davanti al gup di Varese. La ragazza, che aveva 17 anni, fu investita in via dei Mille, nella città lombarda, e il pirata della strada fu arrestato tre giorni dopo l'incidente mentre stava andando a lavorare e dopo aver lasciato la vettura da un meccanico. Aveva ignorato gli appelli dei genitori della ragazza a costituirsi.

Ora il padre e la madre di Giada, tramite il loro legale, spiegano che il risarcimento, offerto dalla compagnia di assicurazioni dell'imputato, impedirebbe loro di affrontare da parte civile il processo ma solo da parte lesa e alleggerirebbe la posizione del pirata della strada. «I miei assistiti vogliono giustizia, senza sconti. Una sentenza giusta, entro i limiti previsti dalla norma, ovviamente, ma senza alleggerimento», spiega l'avvocato.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero