Vangelo e Costituzione: la svolta dei 100 mila ragazzi italiani alla Gmg di Cracovia

Vangelo e Costituzione: la svolta dei 100 mila ragazzi italiani alla Gmg di Cracovia
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Cracovia In Polonia con il Vangelo e la Costituzione nel cuore. Le Beatitudini e l'articolo 1 che nella sua intera dicitura sta appeso bene in vista nei corridoi di Casa Italia, visibile a tutti, per essere letto dai ragazzi che passano per andare in mensa, in bagno, per ricevere una informazione, in un allegro via vai frenetico durante la Giornata Mondiale della Gioventù: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.


Dodici cartelli in tutto sono appesi, tanti quanti sono i principi fondamentali della Carta, illustrati con bellissime foto allegoriche dai ragazzi stessi.

Articolo 2, la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Articolo 3, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e son eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Casa Italia è un ex convento della curia di Cracovia trasformato in un punto di raccordo basilare per i centomila italiani arrivati in Polonia con zaino, telefonino e rosario, provenienti dalla Sicilia al Trentino. C'è chi, in quell'edificio, entra per chiedere informazioni, chi si beve un caffè espresso, chi riceve cure mediche per un improvviso malore, chi mangia un pezzo di pizza, chi si lava, chi suona la chitarra, chi si prepara ad ascoltare la prossima catechesi. E' la prima volta che la Costituzione italiana entra a far parte, in un modo tanto esplicito e didattico nello spirito del pellegrinaggio al pari del Vangelo. Segno dei tempi.

Un cartello, all'ingresso, fa venire in mente lo spirito della Luna e i Falò di Cesare Pavese: “un Paese ci vuole”. Forse sta tutto lì il significato. La facciata, invece, è ricoperta di foto giganti che rappresentano l'Italia – comprensive di pizza, spaghetti, la 500, il campetto di calcio dell'oratorio –, poi ad un tratto fa bella mostra un tricolore speciale: è il dono con il quale il presidente Sergio Mattarella ha voluto accompagnare i Millennials italiani alla Gmg. La carica dei centomila, sono il numero più alto dopo i polacchi che, naturalmente, essendo padroni di casa, non si contano. Sorrisi puliti, entusiasmo, voglia di fare. Il futuro dell'Italia è qui.


A Casa Italia tutti si danno da fare. Capita persino di incontrare il segretario della Cei, Galantino, con le maniche della camicia tirate su, che rimette a posto delle poltroncine di plastica e dei tavolini lasciati in disordine da alcuni ragazzi. “Ma lei fa anche il volontario?” Ride. Guarda attorno questi ragazzi che sembrano non avere paura del terrorismo, non essendo intaccati dall'odio e dal risentimento. Con il Vangelo in mano, la mattina, riflettono su problemi reali. Come sarà la vita se continua così, dove ci porterà? “Riflettono anche sul perdono, ovvio. E anche sulle vicende degli ultimi giorni che hanno sconvolto tutti. Esercitano la misericordia per rendere più vivibile il mondo, il che non significa stare zitti e fare finta di niente. Il perdono è la consapevolezza che si può cambiare la storia”. Soprattutto in questi ragazzi c'è la voglia, anzi di più, la speranza, di cambiare in meglio il Paese.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero