Alle fine sono stati acciuffati e sbattuti dietro le sbarre con l'accusa di omicidio di primo grado i tre teenager che il 3 luglio, con un raid in stile "Arancia...
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L'omicidio si presenta come un caso a tinte fosche dietro il quale potrebbero nascondersi retroscena inquietanti: secondo Dave Aronberg, avvocato di Stato della contea di Palm Beach, la tragedia non può essere classificata come una normale rapina finita male e le indagini potrebbero scoperchiare un mare di verità nascoste. «Questo non è stato un attacco casuale - ha detto Aronberg - ma pianificato nei minimi dettagli: Rajman era finito nel mirino di questi tre ragazzi e noi siamo assolutamente determinati a capire cosa c'è dietro tanta violenza, daremo giustizia alla vittima e alla sua famiglia».
La 17enne Summer Church e i suoi complici 18enni Jace Swinton e Roberto Ortiz sono stati portati nella prigione della Contea di Palm Beach, senza la possibilità di pagare alcuna cauzione, con l'accusa di omicidio di primo grado (ma è ancora da stabilire chi dei tre abbia materialmente ucciso l'atleta) e violazione di domicilio con un'arma da fuoco.
Rajman, che era nato a New York ma si era trasferito da bambino con la famiglia in Florida dove viveva con la madre, la zia della mamma e il fratello minore, aveva debuttato come professionista nel circuito MMA delle arti marziali miste nell'aprile 2014. Era molto noto nell'ambiente anche perché, quando saliva sul ring, indossava sempre il suo yarmulke, il tipico copricapo ebraico, e pubblicizzava il suo background di ebreo ortodosso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero