Senzatetto va in autogrill: la cassiera scopre che è il padre che non vede da 20 anni

Senzatetto va in autogrill: la cassiera scopre che è il padre che non vede da 20 anni
Per venti anni Shoshannah Hensley, una 23enne americana, si era svegliata ogni mattina chiedendosi che fine avesse fatto suo padre. L'ultima volta che lo aveva visto era solo...

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Per venti anni Shoshannah Hensley, una 23enne americana, si era svegliata ogni mattina chiedendosi che fine avesse fatto suo padre. L'ultima volta che lo aveva visto era solo una bambina: pochi ricordi e tanti rimpianti che le avevano devastato ogni singolo giorno della sua vita. Fino a domenica scorsa, quando uno scherzo del destino ha fatto in modo che padre e figlia si ritrovassero faccia a faccia e si riconoscessero. Perché per anni Shoshannah aveva visto più volte quel senzatetto aggirarsi a Post Falls, in Idaho, ma non avrebbe mai potuto pensare che quell'uomo trasandato e senza speranza fosse suo padre.




L'incontro magico è avvenuto domenica sera in una stazione Exxon: Shoshannah stava lavorando alla cassa dell'autogrill quando quell'uomo è entrato alla porta porgendole la sua tessera del welfare statunitense che gli mette a disposizione una cifra per comprare del cibo. Quando la ragazza ha letto il nome sulla card, il cuore ha avuto un sussulto. «Qual è il tuo secondo nome?» ha chiesto all'uomo. «Mi chiamo Eugene» ha risposto. A quel punto Shoshannah non è più riuscita a trattenere l'emozione e, con le gambe tremanti e il volto rigato dalle lacrime, ha detto: «Tu sei mio padre! Ti cerco da oltre 20 anni». I due si sono abbracciati, hanno riso, pianto e tentato di ricostruire gli anni di vita passati lontani l'uno dall'altra.

«Per quanto ne sapevo era solo uno dei tanti senzatetto che entrava nel negozio – ha detto la ragazza a KHQ – È stato emozionante, tremavamo per quanto era incredibile quello che ci stava accadendo». Dal canto suo, Hensley, che davanti alle telecamere ha dovuto lottare per trattenere le lacrime, ha raccontato: «Non voglio piangere ma quando perdi un figlio ti senti vuoto. Adesso ho intenzione di esserci sempre. Costi quel che costi».


Shoshannah, adesso, può tornare a vivere. Per anni è stata sulle tracce del padre, tentando di seguire i suoi cambiamenti di indirizzo fino a quando ogni indizio si è perso nel vuoto: suo padre abitava in strada, era stato più volte sotto i suoi occhi, a pochi centimetri da lei, ma i due non si erano mai incontrati veramente. Adesso che i loro cuori sono tornati a battere all'unisono, non resta che recuperare per quanto possibile il tempo perso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero