Come una bomba a orologeria, il passato ha bussato alla porta di Gloria Williams presentandole il conto. Proprio in questi giorni, dopo un anno passato in carcere, in tribunale...
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All'epoca aveva 32 anni: fuggì a Walterboro, nella Carolina del Sud, dette alla bimba un nuovo nome, chiamandola Alexis Manigo, e la allevò amorevolmente senza che nessuno sospettasse nulla. Solo quando Alexis frequentava già il liceo Gloria le confessò di averla rapita ai suoi veri genitori, provocandole uno choc che comunque non le impedì di continuare ad amare come sempre quella che per lei era sempre stata l'unica madre.
«Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato - dice oggi in lacrime Alexis, dopo che la vicenda è venuta a galla e Gloria è stata incriminata per rapimento - ma non pensavamo così presto». Nell'agosto 2016 e nel novembre successivo, infatti, due telefonate anonime segnalarono al National centre for missing and exploited children (il Centro nazionale che si occupa dei bambini rapiti e sfruttati) la possibilità che Alexis fosse stata rapita quando era ancora in fasce: le indagini appurarono che i documenti d'identità della ragazza erano falsi e che il numero della sua tessera sanitaria apparteneva in realtà a una persona deceduta nel 1983.
Di lì a poco, nel gennaio scorso, la polizia si presentò in casa di Gloria, a Walterboro, e la arrestò tra le urla di disperazione, le lacrime e i singhiozzi di Alexis che non si dava pace all'idea di perdere la donna che l'aveva cresciuta. In quel momento stavano esplodendo in lei tutti i sentimenti laceranti e confusi di una ragazza che si vedeva strappare l'unica madre che avesse conosciuto e che amava profondamente per essere messa di fronte ai veri genitori, che per lei erano dei perfetti sconosciuti.
Da quel momento in poi Gloria è sempre rimasta nel carcere della Contea di Duval, mentre Alexis si divide tra Walterboro e Jacksonville per sviluppare da un lato una relazione con la madre Shanara Mobley e il padre, Craig Aiken, dall'altro di mantenere sempre vivo il contatto con Gloria telefonandole e scrivendole lunghe lettere. «Tutto quello che è successo non cambia nulla per me - dice la ragazza - I miei sentimenti non cambieranno mai: amo Gloria, è mia madre e lo sarà sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero