Usa, uccise un uomo e i figli durante un furto. «È il diavolo in persona»: giustiziato con un'iniezione letale

Usa, uccise un uomo e i figli durante un furto. «È il diavolo in persona»: giustiziato con un'iniezione letale
In tribunale l'accusa lo aveva descritto come la quintessenza del male. Devono averla pensata allo stesso modo la giuria e la corte Suprema degli Stati Uniti. Daniel Anthony...

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In tribunale l'accusa lo aveva descritto come la quintessenza del male. Devono averla pensata allo stesso modo la giuria e la corte Suprema degli Stati Uniti. Daniel Anthony Lucas, un 37enne condannato a morte nel 2010 per un triplice delitto commesso nel 1998, è stato giustiziato la scorsa notte con un'iniezione letale nel carcere di Jackson in Georgia, negli Usa. Si è trattato, quest'anno, della quinta esecuzione in Georgia e della tredicesima negli Usa


Era il 23 aprile '98 quando Lucas e il suo complice Brandon Rhode rubarono in una casa di Macon, non lontano da Atlanta. Furono sorpresi da Bryan Moss, 11 anni, che era appena tornato da scuola: Lucas lo uccise sparandogli a bruciapelo. Poi, quando rientrarono Kristin, la sorella 15enne di Bryan, e Steven Moss, il padre 37enne, Rhode sparò a tutti e due, mentre Lucas fece nuovamente fuoco su tutti e tre per dare loro il colpo di grazia e avere la certezza che fossero morti.

Gli avvocati di Lucas hanno scritto una petizione al Consiglio di Stato di grazia e libertà della Georgia per commutare la pena capitale in ergastolo, sostenendo come il loro assistito, che aveva subito vari abusi durante l'infanzia e aveva un passato di dipendenza dall'alcol, si fosse sempre comportato come un detenuto modello che aveva ritrovato la fede e aveva intrapreso un percorso di riabilitazione. Martedì, però, il Consiglio ha rigettato la richiesta, così come ha fatto il giorno dopo la Corte Suprema degli Stati Uniti. Fissata l'ora dell'esecuzione, Lucas ha chiesto un ultimo pasto con pizza, bistecche, calzone al formaggio, funghi, insalata e succo d'arancia. Gli ultimi sapori di una vita gettata via. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero