È bastato un mese perché il destino stravolgesse le loro esistenze: quelle di un 17enne disperato che aspettava un trapianto di cuore, di un 33enne che pensava...
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Il forte mal di testa accusato il mese scorso dal californiano Jesse Ryan si è rivelato, dopo l'esame dei medici, tutt'altro che un'emicrania: era un'emorragia cerebrale che lo ha portato velocemente alla morte, che secondo i medici è stata causata da un'alta pressione sanguigna e favorita da un forte consumo di bevande energetiche. Tutti i suoi cari si sono riuniti intorno a lui per dargli l'addio il 30 novembre nella sua stanza in ospedale, ottenendo dai medici il permesso di portare con loro Mollie, che da giorni e giorni non vedeva tornare a casa il suo padrone. Come si vede nel video postato su Facebook, la cagnolina, messa sul letto, annusa Jesse senza darsi pace, con la coda tra le gambe e le orecchie basse, vedendolo giacere in uno stato d'incoscienza. «L'ospedale ci ha fatto un regalo dolcissimo e ci ha permesso di portare il cane di mio fratello a dirgli addio, in modo che potesse capire perché il suo padrone non era mai più tornato a casa - ha scritto il 1° dicembre la sorella, Michelle Jessen, in un post su Facebook - Se aveste conosciuto mio fratello sapreste quanto amasse la sua cagnolina».
Le immagini dell'addio di Mollie a Jesse sono state finora viste più di otto milioni di volte e hanno ottenuto oltre 80mila condivisioni: il post è stato sommerso da una marea di commenti affettuosi. Grazie a tutti, ma da adesso non risponderò più - ha scritto Michelle - Siamo sinceramente toccati dalla vostra partecipazione al nostro dolore e dalla gentilezza di tante persone. Non preoccupatevi per Mollie. La terremo con noi. Fa parte della famiglia». La madre di Ryan ha poi condiviso una foto che mostra la cagnolina sdraiata su un divano. «A Mollie mancherà il suo papà» ha scritto Laurie Ann Hickenlooper Jessen.
Gli organi di Ryan sono stati donati: il 1° dicembre un 17enne californiano, che compirà gli anni nel giorno di Natale, ha ricevuto il suo cuore. «Per quanto rattristati dall'aver perso mio figlio, sappiamo che il suo cuore sta portando tanta gioia alla famiglia di quel ragazzo. Vorrei che Ryan sapesse quanto il suo cuore abbia cambiato la vita di quel giovane. La nostra famiglia è piena di gratitudine per tutto il sostegno che ha ricevuto in questi giorni difficili e sa di essere in debito per questo: è con questa gratitudine che abbiamo donato gli organi di Ryan, per regalare la vita ad altre persone». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero