Usa, coppia killer uccide 22enne all'ottavo mese di gravidanza per rubarle il bimbo: il corpo nel fiume

Usa, coppia killer uccide 22enne all'ottavo mese di gravidanza per rubarle il bimbo: il corpo nel fiume
L'avevano presa di mira. Avevano visto la sua pancia all'ottavo mese e avevano capito che quella ragazza era la vittima perfetta: sarebbe stata lei a mettere al mondo il...

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L'avevano presa di mira. Avevano visto la sua pancia all'ottavo mese e avevano capito che quella ragazza era la vittima perfetta: sarebbe stata lei a mettere al mondo il bambino che loro avrebbero rapito e spacciato, da quel momento in poi, come loro figlio. Un piano diabolico che ha portato alla morte dell'infermiera ventiduenne Savanna LaFontaine-Greywind, mentre i suoi assassini, William Hoehn, 32anni, e la compagna, Brooke Crews, 38 anni, sono finiti dietro le sbarre.

 

L'incubo per la famiglia della ragazza è iniziato il 19 agosto, quando sparì nel nulla. Da quel momento è iniziata una ricerca a tappeto, ma di lei non si è trovata alcuna traccia. Fino a domenica, quando anche l'ultimo piccolo barlume di speranza si è spento: il suo corpo è stato ritrovato all'interno di un sacco sulle sponde del Red River, nel Nord Dakota, da un gruppo di persone in kayak. Il piccolo, invece, era stato trovato nell'appartamento della coppia lo scorso 24 agosto: solo il test del Dna confermerà che è il figlio di Savanna, ma per gli investigatori ci sono pochi dubbi.

La coppia, infatti, era stata già arrestata dopo il ritrovamento del piccolo. Alla polizia aveva raccontato che la ragazza si era presentata alla loro porta chiedendo loro come poter indurre il travaglio. Poi sarebbe tornata due giorni dopo per consegnare il piccolo. Una versione poco attendibile e, tra l'altro, smentita dalle innumerevoli versioni che i due hanno modificato nel corso degli interrogatori. In particolare, William ha raccontato di essere tornato dal lavoro e di aver trovato la compagna che puliva il pavimento sporco di sangue: «Poi mi ha mostrato il piccolo e mi ha detto: “Questo è il nostro bambino, questa è la nostra famiglia”. Sono andato a buttare gli asciugamani in un contenitore per i rifiuti in città». La polizia, che non ha trovato alcuna prova di attività criminale all'interno dell'abitazione, adesso sta spostando le proprie attenzioni su una fattoria abbandonata vicino a Moorhead, Minnesota, che potrebbe essere stata usata dalla coppia per uccidere la ragazza.


Come si legge nel rapporto del medico legale, Savanna ha subito «una violenza omicida», ma non sono state riportate le cause del decesso. Intanto Ashton Matheny, il fidanzato della vittima, non riesce a credere di dover ancora attendere i risultati del test del Dna per potersi prendere cura del piccolo. «Perché non ci dicono che è il mio bambino e basta - ha detto sfogando tutta la sua disperazione – Mi basterebbe vederlo per capire che è mio figlio. È tutto ciò che mi rimane. Il mio mondo è andato in frantumi. Ho perso tutto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero