Usa, mamma inietta eroina alla figlia 14enne e un amico per settimane

Usa, mamma inietta eroina alla figlia 14enne e un amico per settimane
Era la persona che avrebbe dovuto tenerla lontana dal baratro pericoloso della droga, era l'unica che doveva proteggerla dai lacci, dalle siringhe e dall'eroina che...

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Era la persona che avrebbe dovuto tenerla lontana dal baratro pericoloso della droga, era l'unica che doveva proteggerla dai lacci, dalle siringhe e dall'eroina che circolavano in casa.




E invece è stata proprio lei a iniettare per più volte nel corpo di sua figlia quella sostanza letale.

Jessica Lynn Riffey, 34 anni, di West Caln Township, a 80 chilometri da Philadelphia, è stata arrestata dalla polizia per corruzione di minori, messa in pericolo del benessere di un adolescente e possesso di droga.



L'ufficio del procuratore distrettuale della contea di Chester ha accusato la donna non solo di aver fornito l'eroina alla figlia di 14 anni e al suo amico 16enne, ma anche di aver iniettato loro la droga in corpo diverse volte nel mese di settembre: in più occasioni la donna si è fatta consegnare lo stupefacente dal compagno, ha legato un laccio emostatico intorno alle loro braccia e ha utilizzato una siringa per immettere la sostanza nelle loro vene.

«Fornire a qualcuno l'eroina significa consegnarlo a una potenziale condanna a morte - ha detto Tom Hogan, procuratore distrettuale di Chester County – Ma iniettare eroina nei corpi di due adolescenti, di cui una è la propria figlia, è una depravazione che sfida ogni possibile immaginazione».



Secondo i documenti del tribunale, Riffey è stata arrestata giovedì, dopo che la polizia era stata chiamata nella casa della famiglia per eseguire un controllo sul benessere della ragazzina: lì, dove Riffey stava consegnando la figlia al potenziale braccio della morte, in un ambiente malsano vivevano diverse persone che facevano uso di eroina. Adesso la donna è in prigione con una cauzione fissata a 50mila dollari, mentre il compagno è stato accusato di spaccio di droga.



«Doveva proteggerla, prendersi cura di lei e invece l'ha esposta a un rischio incalcolabile – ha concluso Hogan – È difficile pensare che un genitore possa arrivare a questo, ed è ancora più incredibile immaginare il baratro in cui certe persone possono finire per compiere determinati gesti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero