La Louisiana è di nuovo vittima del clima killer, con il peggior disastro dai tempi dell'uragano Katrina, che ha devastato New Orleans nel 2005. A mettere in ginocchio...
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Secondo i dati forniti dal governatore della Louisiana, John Bel Edwards, sono in tutto 40mila le case colpite in modo più o meno grave. Le contee nella zona meridionale dello Stato sono state sommerse da più di 50 centimetri di pioggia, e nella sola capitale Baton Rouge il 12% delle abitazioni è stato dichiarato inagibile. Il disastro ha costretto la chiusura delle scuole a East Baton Rouge, Livingston, St. James e Tangipahoa, oltre alla Louisiana State University. Il governatore ha schierato la Guardia Nazionale dello Stato, mobilitando 1.700 soldati per aiutare nelle operazioni di ricerca e soccorso. Tra gli sfollati c'è anche Jessica May, che nel 2005 era stata costretta a fuggire da New Orleans a causa dell'uragano Katrina e aveva deciso di rifarsi una vita a Baton Rouge.
La donna viveva nella casa dei genitori del fidanzato con lui e i sei figli dopo che un incendio aveva distrutto la loro abitazione, ma il 13 agosto è stata costretta a scappare di nuovo per l'alluvione. «I vicini ci hanno svegliato alle sei del mattino e siamo dovuti fuggire senza preavviso - ha spiegato alla Cnn - Avevo paura, ho pensato "come faremo a uscire da questa situazione?"». Intanto, sulla costa orientale degli Stati Uniti, è il caldo a creare problemi in numerosi stati, da New York alla Pennsylvania. Proprio in quest'ultimo sono già morte quattro persone, e secondo il National Weather Service le temperature rimarranno bollenti almeno sino a tutta la giornata di oggi. I media statunitensi hanno confermato che tre persone sono decedute durante il fine settimana, mentre un'altra vittima ha perso la vita ieri: sono due uomini di 72 e 59 anni, e due donne di 82 e 67 anni. Pare che queste ultime soffrissero di malattie cardiovascolari, mentre il 72enne di diabete, ipertensione e obesità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero