Aveva deciso di affrontarla per dire basta. Non sopportava di dover vedere lo sguardo spento di sua sorella minore che da anni veniva presa di in giro da alcuni bulli nella sua...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Lunedì le ragazze si erano incontrate in una stazione di servizio di Portland, in Oregon per affrontarsi: secondo le prime informazioni riportare dai media americani, tra le due è nata una discussione che è sfociata nell'omicidio di Madison. Tiffany è stata arrestata ed è accusata di omicidio. Da quel momento sua madre Debra ha iniziato una battaglia per dimostrare che la ragazza ha agito per autodifesa: «Mia figlia ha agito per difendere la sorella dai bulli che la torturavano. Si è trattato di autodifesa».
Tuttavia la famiglia di Madison ha raccontato una storia molto diversa e adesso chiede giustizia. «Stanno dicendo che si tratta di autodifesa. Questo è un omicidio - ha detto Christy Branch, la zia della ragazza uccisa - Qui la vittima è Maddie e non ce ne sono altre. Vogliamo giustizia per lei. Sapevamo che quella ragazza era perseguitata dai bulli, ma Madison non avrebbe mai potuto essere una di loro. Era fantastica ed era sempre sorridente. Mia nipote non era uno dei bulli».
L'avvocato di Tiffany aveva chiesto per lei gli arresti domiciliari, ma la richiesta è stata negata dal giudice che ha fissato la cifra della cauzione a 100.000 dollari: la ragazza rimane dietro le sbarre in attesa di dover comparire in tribunale il prossimo 7 luglio.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero