Usa, mamma incinta segregata e torturata per due mesi: uno degli aguzzini era l'ex che voleva rubarle il bimbo

Usa, mamma incinta segregata e torturata per due mesi: uno degli aguzzini era l'ex che voleva rubarle il bimbo
Come in un film dell'orrore l'hanno tenuta prigioniera per due mesi, insieme al figlio di due anni, in una stanza chiusa a chiave, con le finestre serrate e un sistema...

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Come in un film dell'orrore l'hanno tenuta prigioniera per due mesi, insieme al figlio di due anni, in una stanza chiusa a chiave, con le finestre serrate e un sistema d'allarme alla porta. Due mesi in cui l'hanno picchiata in continuazione e soffocata più volte fino a farla svenire, torturandola e minacciandola di morte. L'obiettivo era uno solo: aspettare che partorisse il bimbo che aveva in grembo e portarglielo via insieme all'altro figlio.

 

In tutto quel periodo, dall'inizio di giugno ai primi di agosto, a nulla erano valse le ripetute segnalazioni alla polizia da parte dei vicini di casa che sentivano spesso le urla provenienti da quella casa di Santee Street a Rochester, nello Stato di New York: gli agenti sono intervenuti solo quando sul posto è stata denunciata la presenza di un uomo armato. E solo a quel punto l'incubo è stato interrotto e sono scattate le manette ai polsi dei tre aguzzini: l'ex fidanzato della donna e padre del bimbo di due anni, il 21enne William Geer, e Jilliane Mencel, 46 anni, e Joshua Mencel, 29. La donna (che per motivi di privacy non è stata nominata) è ora al sicuro in un rifugio locale insieme al figlioletto ed è ancora incinta: ovviamnte ci vorrà del tempo prima che superi lo choc delle torture subite. 

I Mencel si erano trasferiti a casa di Geer all'inizio dell'anno: quale fosse il patto scellerato fra loro è ancora tutto da chiarire. Per gli inquirenti la "mente" dell'operazione era Jilliane Mencel, mentre non è ancora chiaro se il padre del nascituro fosse William Geer. L'unica cosa certa è che ora i tre protagonisti della vicenda dovranno comparire in tribunale: questa volta a restare chiusi a chiave saranno loro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero