Torna con prepotenza nella domenica pomeriggio americana la polemica sulla protesta in campo dei giocatori di football, in ginocchio durante l'inno nazionale. Con il...
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Sintonia perfetta sul tema quindi alla Casa Bianca. Non lo stesso si può dire per l'aria che tira fra lo Studio Ovale e Capitol Hill e in particolare con alcuni repubblicani sulla "collina del potere", visto il duro scontro consumato, in poche ore, tra il presidente e un senatore Gop, Bob Corker, che ha arroventato la piovosa giornata a Washington. Lo scontro Trump-Corker "ruba la scena" al plateale gesto di Pence, quando ai primi tweet del presidente sul senatore del Tennessee segue replica piccata dell'interessato e infine anche una smentita in piena regola, attraverso il chief of staff di Corker. È Trump a twittare per primo: «Il senatore Bob Corker mi ha "supplicato" di appoggiarlo per la sua rielezione in Tennessee. Gli ho detto "No" e si è ritirato (ha detto che non poteva vincere senza il mio endorsement)», ha scritto, affermando inoltre che Corker gli aveva chiesto di essere nominato segretario di Stato: «Ho detto NO GRAZIE», ha replicato ancora.
La risposta a tono di Corker non si è fatta attendere: «È un peccato che la Casa Bianca sia diventata un asilo per adulti», ha twittato.
Il Messaggero